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Zero casi di meningite: un obiettivo possibile

Riparte la Campagna nazionale “Contro la meningite P.U.O.I. fare la differenza”

image_resizeCinquanta casi di meningite riportati da inizio anno, di cui 38 causati dal meningococco, che colpisce perlopiù bambini e adolescenti. Questo uno spaccato dei numeri, non epidemiologico ma basato su un attento monitoraggio di quanto riportato nelle cronache degli ultimi mesi, della meningite oggi in Italia. “Non vogliamo sostituirci alle Istituzioni, che hanno il compito di fornire dati reali e verificati, ma non possiamo neanche chiudere gli occhi quando apriamo il giornale e leggiamo di un’altra persona colpita da meningite, spesso un bimbo o un adolescente”  dichiara Amelia Vitiello, presidente del Comitato Nazionale contro la Meningite. “Bisogna prendere atto che la meningite è un’infezione potenzialmente letale, che può capitare all’improvviso, e anche se apparentemente i numeri paiono risicati in realtà le implicazioni sono dolorosissime, perché possono portare alla morte o all’invalidità permanente” continua Vitiello, mamma della piccola Alessia mancata per meningite di tipo B a soli due anni “Per questo motivo ci appelliamo alle Istituzioni affinché facciano fronte alla meningite adottando misure precise e puntuali e politiche di prevenzione e diagnosi tempestiva omogenee su tutto il territorio nazionale”. 

Ecco, in sintesi, le richieste del Comitato Nazionale contro la Meningite: innalzamento delle soglie di copertura vaccinale per meningo e pneumo fino al 95% in tutte le Regioni (come previsto dal Piano Nazionale Vaccini 2012-2014). Ad oggi infatti la copertura vaccinale è disomogenea e inferiore, in alcune Regioni, alla soglia necessaria per garantire la cosiddetta immunità di gregge. Potenziamento del sistema di notifica dei casi. Il metodo attuale non garantisce la registrazione precisa degli effettivi casi di meningite e la comunità scientifica è concorde nell’ipotizzare che oggi esista un problema di sottonotifica dei casi di meningite.

Campagne informative complete e accurate a livello nazionale. La conoscenza dei sintomi e dei rischi della meningite, nonché degli strumenti vaccinali, è indispensabile perché i genitori possano scegliere in modo libero e  consapevole come e quando vaccinare i propri figli. Inserimento del nuovo vaccino contro il ceppo B nei piani regionali vaccinali. Ad oggi l’offerta alle mamme contro il meningococco presenta ancora alcuni “buchi”. Solo la Basilicata oggi offre il nuovo vaccino contro il ceppo B; il quadrivalente ACWY è offerto solo in alcune Regioni italiane, pur essendo entrambi raccomandati da pediatri e igienisti in quanto proteggono da una patologia grave e potenzialmente mortale.

Il Comitato ha dato vita alla Campagna di sensibilizzazione “Contro la meningite P.U.O.I. fare la differenza” che, in occasione della Giornata Mondiale contro la Meningite che ricorre il 24 aprile, prevede una serie di servizi concreti per le mamme: un’applicazione gratuita per smartphone e tablet “Liberi dalla meningite”, per aiutare le mamme e i papà a tenere traccia delle vaccinazioni del proprio bambino – come previste dal Piano Nazionale di prevenzione vaccinale 2012-2014, in particolare quelle contro la meningite – e un numero verde, 800 090 155 (attivo dal 24 al 30 aprile, dalle 10:00 alle 18:00), da contattare per risolvere i propri dubbi e perplessità su questa patologia tanto grave quando sottostimata e ancora oggi poco conosciuta.

Sottolinea Ivana Silvestro, Vice presidente del Comitato Nazionale Contro la Meningite: “Con l’arrivo, quest’anno, del nuovo vaccino contro il meningococco B, si profila  la possibilità che questa grave patologia venga finalmente eradicata. Il vaccino  è uno strumento sicuro, che potrà evitare a tante famiglie il dolore che la perdita di un figlio porta con sé, dolore che ho provato in prima persona quando Federico mi è stato portato via a soli 2 anni dal meningococco B. Per questo dico alle mamme: non abbiate paura di vaccinare i vostri figli contro la meningite! Sono stata la prima a sottopormi alla vaccinazione contro il meningococco B, insieme a mio marito e alle mie due figlie di 2 e 9 anni, perché sono convinta che il vaccino, in quanto unico strumento efficace per liberarci dalla meningite, rappresenti un’offerta di vita per i nostri bambini, ma anche per le generazioni future”. Con la Campagna P.U.O.I. – conclude la Vicepresidente – vogliamo, quindi, promuovere un’informazione chiara e completa sulla vaccinazione contro la meningite, perché i genitori possano prendere una decisione libera e consapevole, che tenga conto dei benefici del vaccino, come pure degli eventuali effetti collaterali che sono pari a quelli di qualunque altra profilassi vaccinale di routine”.