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“Update on Pain”, in Sardegna l’aggiornamento sul dolore per tutti i medici italiani

I massimi esperti nazionali hanno formato e informato i “non specialisti” su diagnosi e trattamenti d’avanguardia delle più diffuse patologie dolorose. Professor Fanelli, Ministero della Salute: “Presto un codice di prestazione per ogni trattamento antalgico”. Quattrocento partecipanti, 20 relatori, una location di grande prestigio e il titolo, “Update on Pain”, che non lascia spazio a interpretazioni. L’appuntamento vissuto a Chia, in Sardegna, dal 23 al 26 maggio, ha offerto l’occasione di illustrare ai medici provenienti da ogni parte d’Italia le ultime novità in fatto di terapia del dolore, alla presenza di ospiti di primo piano quali Guido Fanelli, Presidente della Commissione Nazionale Cure Palliative e Terapia del Dolore – Ministero della Salute.

 Per Grünenthal, che ha promosso con sostegno incondizionato l’evento, l’occasione è servita in particolare a formare e informare i medici sull’importanza di una diagnosi specifica del dolore come malattia e non solo come sintomo, e sulle potenzialità dei farmaci innovativi di cui l’azienda dispone per affrontarlo, sia nella terapia del dolore cronico severo, sia per il dolore neuropatico localizzato post-erpetico, con il cerotto alla lidocaina 5%, novità assoluta per il mercato italiano.

 Molti passi avanti nella terapia del dolore sono stati compiuti a partire dall’introduzione della legge 38, il 15 marzo 2010. Ma c’è ancora tanto da lavorare, in Italia, nella gestione del dolore cronico, tuttora sottostimato e di conseguenza non trattato in maniera adeguata, con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette. Anche su questo fronte, durante l’incontro di Chia sono arrivate buone notizie: il professor Guido Fanelli, Presidente della Commissione Nazionale Cure Palliative e Terapia del Dolore – Ministero della Salute, ha anticipato l’istituzione di un tavolo tecnico, presso il ministero, che assegnerà a ogni trattamento per il dolore uno specifico codice di prestazione. Saranno così istituzionalizzati i rimborsi, con una più spiccata sensibilizzazione del medico al trattamento del dolore, sia per ottemperare all’obbligo di indicazione, sia per vedere riconosciuto alla struttura nella quale opera il rimborso delle prestazioni erogate.

A fare da moderatore dei diversi momenti di dibattito nel corso dell’appuntamento in Sardegna, un medico di famiglia ed opinionista scientifico di grande notorietà: “La sensibilità al tema del dolore da parte dei medici non specialisti dell’area è in deciso aumento – ha detto il dottor Carlo Gargiulo, medico di famiglia e opinionista scientifico, volto familiare al grande pubblico per le sue partecipazioni alla trasmissione Elisir di Rai Tre –. Non è però ancora adeguatamente diffusa la cultura sui rimedi: mi riferisco alle remore che alcuni medici ancora manifestano verso l’utilizzo di farmaci oppiacei e l’eccessiva diffusione, al contrario, di antinfiammatori. Questo porta a pensare che l’azione formativa più urgente riguardi la fase diagnostica, per aiutare i medici a identificare correttamente il tipo di dolore che si trovano a dover curare, e poi, conseguentemente, calibrare l’intervento terapeutico nel modo appropriato. L’incontro di maggio in Sardegna, infine, ha introdotto i medici non specialisti nel trattamento del dolore ad un’altra importante presa di coscienza: che il dolore oncologico non esaurisce l’ampio spettro del dolore cronico, che si manifesta invece in tante altre forme, per le quali sono oggi a disposizione dei clinici numerosi strumenti terapeutici mirati”.

 E proprio per i “padroni di casa”, i medici della Sardegna, l’incontro di Chia si è rivelato un utilissimo momento di confronto con le esperienze che maturano nel resto d’Italia. “Posso dire che la Sardegna si è confermata al passo con le altre regioni per quanto riguarda il monitoraggio e la cura dei diversi tipi di dolore – sostiene il professor Gabriele Finco, Ordinario di Anestesiologia all’Università degli Studi di Cagliari –. Ho trovato particolarmente utile l’approfondimento sulle caratteristiche e sull’uso specifico dei più recenti ritrovati farmacologici. Credo che questa opportunità abbia fatto nascere in molti di noi medici il desiderio di approfondire ulteriormente le competenze acquisite in un’area così delicata, nella quale le certezze consolidate, che sono relativamente poche, e la continua innovazione farmacologica impongono un aggiornamento costante”.