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Un delisting equilibrato, ma ora bisogna rimettere la farmacia al centro del sistema del farmaco

L’aumento dei farmaci disponibili per l’automedicazione sottolinea l’importanza del ruolo del farmacista. Diviene indifferibile, però, l’arrivo nella farmacia di comunità dei medicinali innovativi, attraverso il rinnovo della Convenzione e la riforma del sistema di remunerazione.  “Bisogna dare atto al Ministero della Salute e all’AIFA di aver operato la scelta dei farmaci che perderanno l’obbligo della prescrizione medica con molto equilibrio, tenendo presenti  le effettive necessità del cittadino in termini di automedicazione, evitando fughe in avanti che pure qualcuno auspicava”. Questo il primo commento del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli, alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’elenco dei farmaci etici di fascia C passati al regime di dispensazione senza obbligo di ricetta medica, elenco la cui preparazione era prevista nel decreto Salva Italia approvato a fine 2011. “Come avevamo detto a suo tempo, questo delisting comporta un’ulteriore riduzione del fatturato delle farmacie convenzionate, visto che questi medicinali saranno ora distribuiti anche negli esercizi di vicinato e nei corner della distribuzione, circostanza che smentisce ancora una volta chi aveva detto che i provvedimenti governativi non toccavano le farmacie di comunità” puntualizza Mandelli. “Come professionisti, peraltro dobbiamo sottolineare come l’aumento dei medicinali la cui dispensazione è affidata alle indicazioni del farmacista renda ancora più importante la sua opera di consiglio del cittadino e renda ancora più evidente la necessità di non abbassare la guardia sulla farmacovigilanza. Servirebbe anche, proprio per l’aumento delle opzioni disponibili nell’automedicazione,  un più stretto contatto tra tutti  gli attori dell’assistenza sul territorio, e un interscambio adeguato di informazioni, ma questo sarà possibile solo con una riforma organica del servizio farmaceutico e con una rapida implementazione del modello della farmacia dei servizi. Due elementi dei quali però ancora non c’è traccia. Allo stesso modo, non si vede l’intenzione di mettere mano a un  provvedimento ormai indifferibile per l’equilibrio del servizio: il rinnovo della Convenzione  con una nuova formula di remunerazione che permetta la dispensazione in farmacia anche dei medicinali innovativi, così da rimettere il farmacista al centro del sistema del farmaco italiano” conclude Mandelli.