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Ucraina: gli ospedali senza ossigeno e l’appello dell’Oms, ‘risparmiateli’

Milano, 2 mar. (Adnkronos Salute) – Tenere fuori gli ospedali dal mirino degli attacchi russi in Ucraina. “Bisogna risparmiare le strutture sanitarie che devono restare operative, sicure e accessibili per tutti coloro che necessitano dei servizi essenziali di assistenza medica”. E “bisogna proteggere il personale, che deve poter continuare a lavorare per salvare vite umane”. E’ l’appello di Jarno Habicht, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità in Ucraina, diffuso dall’Ufficio regionale dell’Oms per l’Europa che riporta la drammatica testimonianza di un ospedale di Novovolynsk, nell’Ucraina dell’ovest, e segnala la carenza di ossigeno arrivata ormai a livelli d’allarme. Perché i camion non riescono più a trasportare il gas dagli impianti ai centri sanitari del Paese, inclusa la capitale Kiev.

Nonostante le difficoltà che crescono con l’intensificarsi dell’offensiva militare, l’Oms sta cercando soluzioni per aumentare le forniture di ossigeno e valuta l’importazione del gas in bombole e in forma liquida dalle reti regionali. Ma affinché l’ossigeno giunga a destinazione servirà una via di transito sicura, sottolinea l’agenzia Onu, anche attraverso un corridoio che passi dalla Polonia. L’Oms è inoltre al lavoro per garantire il rifornimento di dispositivi medici legati all’ossigeno e per il trattamento dei traumi.

Nei giorni scorsi Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’agenzia ginevrina, ha annunciato lo stanziamento di altri 3,5 milioni di dollari del Fondo Oms per le emergenze (Cfe), finalizzati all’acquisto e alla consegna di forniture mediche urgenti. Il supporto sanitario umanitario dell’Oms aumenterà in corrispondenza dell’aggravarsi della situazione e dei bisogni. “Continueremo a fornire assistenza e supporto alle persone in tutta l’Ucraina sotto attacco”, promette Habicht. “La salute di tutti, in ogni circostanza – ricorda – è al centro della nostra missione e del nostro mandato”.