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Tumori: individuato uno dei processi che causa resistenza ai farmaci

Lo studio, finanziato dall’AIRC, è stato pubblicato su “Oncogene” 

ricerca_1311Una nuova ricerca condotta nell’Università di Udine e finanziata dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) ha aperto ulteriori prospettive nella terapia antitumorale. I risultati dello studio, coordinato dal professor Gianluca Tell, del Dipartimento di Scienze Mediche e Biologiche dell’ateneo friulano, sono stati pubblicati su “Oncogene”. La ricerca ha individuato in alcune forme di leucemia mieloide acuta il meccanismo responsabile della disfunzione molecolare della proteina APE1, che contribuisce al processo di instabilità genetica associata a queste forme tumorali e che sta alla base del processo di tumorigenesi. Tale meccanismo causa l’inefficienza delle cellule tumorali nel riparare alcuni tipi di danno al DNA (come quelli ossidativi o dovuti ad alcuni agenti chemioterapici).

La scoperta contribuisce a spiegare, inoltre, uno dei processi attraverso cui alcune cellule tumorali – ad esempio nel cancro ovarico e in quello epatico attualmente oggetto di studio – possono diventare farmacoresistenti, con conseguente fallimento delle terapie antitumorali classiche.

“Lo studio – spiega il professor Tell – suggerisce che, potendo bersagliare questo meccanismo con nuovi farmaci selettivi, si potrebbe sviluppare una nuova strategia capace di rendere le cellule tumorali maggiormente sensibili al trattamento con gli agenti terapeutici comunemente utilizzati, come i chemio e i radio-terapici, aumentandone così l’efficacia e la specificità”.

In particolare, la ricerca ha dimostrato che l’attività funzionale della proteina APE1 viene modulata dall’interazione con un’altra proteina (la Nucleofosmina o NPM1) che risulta mutata nel 30% dei casi di leucemia mieloide acuta e che è proprio questa variante mutata di NPM1 a causare l’alterazione della funzione della proteina APE1 nelle suddette forme tumorali.

Partendo dai risultati ottenuti, il gruppo udinese, in collaborazione con il National Chemical Genomic Center (NCGC) e i National Institutes of Health (NIH) di Bethesda (USA), ha iniziato ora un nuovo progetto volto allo sviluppo di nuovi farmaci selettivi come adiuvanti nella terapia antitumorale.