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Tumori: curarsi vicino casa da oggi diventa possibile

download (1)Si chiama “Insieme per le neoplasie toraciche” il progetto dell’Istituto Nazionale dei Tumori che mira ad alleggerire costi e disagi dei pazienti che, dopo la diagnosi in INT, si devono curare per un tumore ma vivono lontano. Oggi il convegno che coinvolge oltre 40 centri specialistici del nostro Paese.

Consentire ai pazienti di affrontare il percorso di cura per un tumore nell’ospedale vicino a casa, senza doversi allontanare per mesi dalla famiglia e dal posto di lavoro. Con questo obiettivo comune, oltre quaranta centri italiani fanno rete intorno all’Istituto Nazionale dei Tumori a sostegno del progetto “Insieme per le neoplasie toraciche”, nato per facilitare il percorso di cura dei pazienti affetti da una patologia polmonare. Gli esperti, provenienti da tutto lo Stivale, si incontrano oggi in un convegno in INT (“Insieme per le neoplasie toraciche”… tra sogno e realtà”, ore 9,00 – 17,00), per parlare di “personalizzazione” delle cure, di sviluppi futuri e di un approccio terapeutico integrato e multidisciplinare con riferimento a chemioterapia, target therapies e immunoterapia.

A supporto dei medici sono stati creati un sito internet (www.insiemeperleneoplasietoraciche.it, con accesso ai soli membri) e una App per smartphone, strumenti che agevolano nella ricerca e nel contatto diretto con gli specialisti che operano nei centri più vicini all’abitazione del paziente e nei quali le persone malate potranno seguire la terapia secondo i protocolli indicati da INT o da altri ospedali.

Ogni giorno assistiamo ai “viaggi della speranza” di pazienti che vengono da lontano e che spesso non sono a conoscenza del fatto che a pochi chilometri dal loro domicilio esiste un centro che può garantire loro la stessa qualità di cura senza il prezzo di doversi muovere e sradicare dalla proprie abitudini ed esigenze di vita quotidiana – spiega la dottoressa Marina Chiara Garassino, responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco-Polmonare, ideatrice e capofila del progetto -. Su queste basi, alcuni anni fa è stato ideato il primo incontro della nostra rete, con l’obiettivo di creare uno strumento che ci aiutasse a migliorare l’interazione tra medici e di conseguenza tra noi e il paziente”.

Oggi, attraverso una fitta rete di cooperazione, i medici hanno la possibilità di indirizzare i pazienti al centro di cura idoneo grazie a “invii protetti” evitando inutili e spesso dannosi ritardi nell’accesso al trattamento. “Allo stesso tempo, nei casi in cui il paziente deve essere sottoposto a protocolli clinici particolari che si svolgono solo in INT, i centri di tutta Italia si possono mettere in contatto con l’Istituto in tempi brevi”, continua Garassino -. Obiettivo del progetto è infatti facilitare lo scambio di informazioni in merito a progetti di ricerca in essere nei centri partecipantiper creare una “rete al servizio del paziente”, il quale potrà quindi ricevere la miglior opportunità terapeutica disponibile sul territorio nazionale”.

L’obiettivo del meeting odierno è l’implementazione delle relazioni tra specialisti, la valorizzazione del confronto tra terapie e studi clinici disponibili al fine di offrire la miglior cura al paziente vicino al domicilio”, conclude la dottoressa.

Durante il convegno di oggi, ciascuna sessione è strutturata come un contraddittorio tra Sogno (aspettative ed ipotesi di ricerca) e Realtà (risultati già raggiunti e pratica quotidiana), con un approfondimento dell’esperto sui temi trattati e una discussione finale. In questa edizione è previsto anche un importante approfondimento sui temi della prevenzione e dello screening. Al termine dell’incontro è prevista la creazione di un documento sui temi discussi nei gruppi di lavoro e in particolare su disuassefazione dal fumo, terapie di supporto e “simultaneous care”, valutazione psicologica dei pazienti e alimentazione anti-infiammatoria.