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Tubercolosi Pediatrica: una nuova emergenza

In occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi,  il Dipartimento per la Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova ha organizzato l’International Meeting on Childhood Tuberculosis che avrà luogo il 22 e 23 marzo ad Abano Terme, Padova. L’evento scientifico, il primo in Europa sul tema, è sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e promosso dal Paediatric Tuberculosis European Network e da Medici con l’Africa Cuamm. Il meeting intende offrire un aggiornamento di alto livello scientifico sulla epidemiologia, presentazione clinica, diagnosi, prevenzione e terapia della tubercolosi nel bambino grazie alla partecipazione di esperti di fama internazionale provenienti da Africa, Australia, Europa e Stati Uniti d’America. Esso inoltre rappresenta una speciale opportunità per una piattaforma di sviluppo di collaborazioni e progetti futuri di ricerca.

La tubercolosi rappresenta una emergenza sanitaria globale, nonostante sia una malattia prevenibile e generalmente curabile. Sebbene i progressi verso il raggiungimento di obiettivi globali per la riduzione dei casi di malattia e della mortalità continuano, l’impatto sanitario, economico e sociale rimane enorme, in considerazione anche dell’emergenza di resistenza del Mycobacterium tuberculosis ai farmaci. Il rapporto 2012 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta 8.7 milioni di nuovi casi segnalati e 1.4 milioni di decessi. Lo stesso rapporto include per la prima volta le stime del peso della malattia tubercolare nella popolazione pediatrica, con 490.000 casi e 64.9000 morti per anno. Anche in regioni a bassa o intermedia incidenza come l’Unione Europea il numero dei casi di tubercolosi pediatrica è significativo, raggiungendo circa 40.000 casi notificati nell’ultima decade. I bambini affetti da tubercolosi rappresentano una popolazione certamente vulnerabile. Essi hanno un rischio aumentato di progressione da infezione a malattia tubercolare, in particolare i bambini di età inferiore ai 3 anni, malnutriti o con coinfezione da HIV. Inoltre essi hanno un rischio elevato di sviluppare forme severe di tubercolosi, potenzialmente mortali.
La diagnosi è complessa nel bambino per la natura paucibacillare della malattia associata alla difficoltà di disporre globalmente di tests diagnostici sufficientemente sensibili e poco invasivi. Il trattamento è reso difficile dalla mancanza di formulazioni a misura di bambino e di dati certi sull’uso più appropriato dei farmaci antitubercolari in questa fascia d’età. I programmi nazionali di controllo della malattia non hanno generalmente dato ai bambini alta priorità come dovuto per diverse ragioni e in molti paesi purtroppo la tubercolosi pediatrica rimane tuttora una epidemia nascosta.

Se la tubercolosi pediatrica pone ancora molte sfide e priorità nella ricerca, in attesa degli auspicabili progressi molto può tuttavia essere ottenuto con un approccio pragmatico, l’implementazione delle risorse esistenti e una continua formazione medica.