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Test rapidi Covid19, a che punto siamo?

Sono passati 9 mesi da quando è scoppiata la pandemia e non esiste ancora un test rapido, economico, pratico ed efficace che possa sostituire il classico “tampone”. Al momento l’unica alternativa risulta essere il test “antigenico” che il Ministero della Salute ha autorizzato di recente all’utilizzo in ambito scolastico per accelerare il processo di ricerca dei positivi, questo strumento resta però meno affidabile (80-95% rispetto al tampone) e richiede un operatore specializzato. La minore sensibilità dell’antigenico può portare ad un numero maggiore di falsi negativi, persone infette ma che non risultano aver contratto il virus. Questo significa che nello screening, per esempio, di una scuola di 400 alunni, su 200 alunni trovati positivi dal test antigenico, 10 saranno falsi positivi (sani che risultano malati) e altrettanti saranno falsi negativi (malati che risultano sani). Le conseguenze di questa imprecisione possono essere importanti, considerato che un solo infetto può dar vita a un focolaio. Va da sé che, al momento, i test antigenici sono uno strumento importante per lo screening di massa. Considerando anche che, grazie al basso costo e ai tempi rapidi di esecuzione, la loro minore affidabilità può essere in qualche modo compensata dalla possibilità di ripeterli dopo poco tempo o periodicamente su una determinata popolazione, per esempio, quella scolastica.

 

Nel frattempo sono in corso dei test sull’utilizzo della saliva, da raccogliere in piccola quantità all’interno di un contenitore. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha approvato l’uso in contesti di emergenza di due test salivari molecolari (uno realizzato dalla Rutgers University, un’altro, denominato Saliva Direct, della Yale School of Public Health); in Israele invece attualmente è al vaglio delle autorità un test “fai da te”, effettuabile in autonomia dal paziente, sciacquandosi la bocca con una soluzione salina. L’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, tuttavia, ha evidenziato i limiti di questi primi test salivari. 


E’ presente un test molecolare sulla saliva che ha ottenuto recentemente il marchio CE, ha un livello di affidabilità buono, ma è poco pratico: l’analisi si svolge in laboratorio ed il macchinario riesce a processare nel corso di un ora soltanto 8 campioni… difficile perciò avviare un’attività di screening. A causa di ciò, al momento i test salivari non vengono ancora ritenuti utili per un controllo rapido della popolazione e la ricerca continua con nuove sperimentazioni che potrebbero a breve cambiare le carte in tavola.