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Telefoni cellulari e tumori: è allarme giallo

Cellulari e tumori: è allarme giallo. Lo prova uno studio condotto dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione, l’Agenzia speciale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha dimostrato una relazione tra rischio cancerogeno e telefonia cellulare. A parlarne in una conferenza a Padova, il 10 novembre 2011, alle ore 14.00 in Aula Falloppio, in Via Gabelli 65, sarà Rodolfo Saracci, epidemiologo di fama internazionale, membro del gruppo di lavoro IARC e Direttore dell’European Educational Programme in Epidemiology «Il gruppo di lavoro – spiega il Prof. Saracci – ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibilmente cancerogeni per gli esseri umani, in base a un aumentato rischio di sviluppare un tumore maligno del cervello, associato all’uso di telefoni senza fili.  Tra le quattro categorie standard (1: cancerogeno, 2A: probabilmente cancerogeno, 2B: possibilmente cancerogeno, 3: non classificabile, 4: probabilmente non cancerogeno), i cellulari  sono finiti in categoria 2B, ma potrebbero salire di livello se arrivasse un’evidenza più sicura. Sarebbe infatti necessario valutare, con l’aiuto delle compagnie telefoniche, il tempo realmente speso dai soggetti che vengono sottoposti alla ricerca, cosa difficile da ottenere per evidenti questioni di privacy. Manca inoltre anche un calcolo fisico delle radiazioni, che risentono di molteplici variabili quali il luogo da cui si telefona, le caratteristiche del cellulare che si usa, la conformazione del viso della persona. Pur non essendoci, dunque, risposte definitive  gli studi che abbiamo condotto dimostrano tuttavia segnali evidenti di una relazione tra l’insorgere di tumore e l’uso di cellulari e questo ci deve indurre a un atteggiamento di cautela».Rodolfo Sarracci manifesta, negli anni Sessanta, i suoi primi interessi per l’epidemiologia e per i trials clinici e la statistica applicata ai test di laboratorio, sotto la guida e lo stimolo di Giulio Alfredo Maccacaro, docente di Statistica Medica e Biometria all’Università di Milano e iniziatore, insieme al suo gruppo, dell’epidemiologia analitica delle malattie cronico-degenerative in Italia. Successivamente compie un periodo di internato a Oxford sotto la guida di Sir Richard Doll, l’epidemiologo che per primo dimostrò la relazione causale tra fumo di sigaretta e cancro del polmone, che lo indirizza verso lo studio delle cause dei tumori. Viene poi chiamato a Lione all’International Agency for Research on Cancer, dove dirige a lungo la Unit of Analytical Epidemiology. Direttore di ricerca presso il CNR di Pisa e past Director dell’International Association of Epidemiology, attualmente dirige il  programma europeo European Educational Programme in Epidemiology ed è impegnato in attività formative e di ricerca soprattutto nel campo dei determinanti delle patologie cardiovascolari.

 Nel corso del Convegno, organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria e dalla Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università di Padova, il Prof. Saracci illustrerà i risultati del lavoro svolto dall’International Agency for Research on Cancer sulla relazione tra rischio cancerogeno e telefonia cellulare e sarà a disposizione dei giornalisti.