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Stop al dolore inutile nelle cure; nuova iniziativa in Valdarno per sensibilizzare i cittadini

Ecco le attività messe in atto dalla Asl. Presto gli operatori sanitari sottoposti ad un test sulla sensibilità al dolore dei pazienti da parte degli operatori sanitari. Il dolore è spesso considerato, sia dai pazienti che dai medici, come parte della malattia da accettare e sopportare. E’ un concetto sbagliato. Per modificarlo si mobilitano associazioni, professionisti e Azienda sanitaria. Una iniziativa è programmata per sabato mattina (27 ottobre) dalla associazione Cittadinanzattiva/Tribunale per i Diritti del Malato della Zona Valdarno presso l’Ospedale Santa Maria alla Gruccia.

I volontari distribuiranno un opuscolo intitolato “In-dolore”, guida pratica alla Legge 38/2010”. Cittadinanzattiva si è già interessata con analoghe iniziative tra cui citiamo “Aboliamo i dolori forzati” e “Non siamo nati per soffrire”. Ha inoltre promossola Cartadei Diritti contro il dolore inutile.

L’Azienda Usl8 si affianca a questa iniziativa ricordando ai cittadini che ha da tempo costituito uno specifico Comitato denominato COSD (Comitato Ospedale Senza Dolore) con l’obiettivo di sensibilizzare gli operatori sanitari ed introdurre strumenti di tutela del cittadino.

Tra questi, l’adozione nella cartella clinica di scale di valutazione del dolore con obbligo di registrazione del dolore percepito dal paziente, di somministrazione di adeguati farmaci al di sopra di una certa soglia, di verifica dell’efficacia dei farmaci somministrati.

Prossimamente verrà testato il grado di sensibilizzazione degli operatori mediante uno specifico questionario elaborato di concerto conla Consultadel Volontariato. E’ in atto una revisione del Prontuario Farmaceutico con l’introduzione di nuove molecole oppioidi che allargano il ventaglio di disponibilità degli specialisti per una terapia del dolore sempre più personalizzata.

L’Azienda si pone inoltre l’obiettivo di estendere questo percorso dalle strutture ospedaliere alla organizzazione territoriale, coinvolgendo il Medico di Medicina Generale titolare della terapia al domicilio e nelle Rsa.

In Italia si calcolano in 15 milioni le persone affette da dolore cronico, di cui un 10% legato a malattia oncologica. Un esercito di persone sofferenti in conseguenza di patologie vertebrali, artrosi, cefalea, neuropatie periferiche. Il dolore incide notevolmente sulla vita quotidiana: secondo recenti indagini il 23% delle persone con dolore dichiara di aver dovuto cambiare la propria posizione sociale; il 14-17% di aver perso il lavoro; il 20% di aver cambiato il lavoro; il 28% ha avuto modificato il ruolo di responsabilità nella propria mansione. Elevata anche la proporzione di persone che vivono un senso di abbandono o la perdita di ruolo all’interno della famiglia (18%); il 22% presenta depressione diagnosticata, un 50% manifesta senso di sfiducia e malessere. Ogni anno vengono perse 3 milioni di ore lavorative per problemi riconducibili al dolore cronico.