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SKINECO: le malattie della pelle si curano a tavola

logo-SKINECOChe il cibo abbia effetti sulla salute della pelle è stato osservato sin dall’antichità quando è stata individuata la correlazione tra la carenza di vitamina C nei marinai imbarcati per mesi e alimentati con cibo in scatola e scorbuto. Così come la pellagra è determinata da una grave carenza di niacina nella dieta e la mancanza di zinco può determinare la comparsa di una malattia cutanea (un disturbo autosomico recessivo) nota come ‘acrodermatite enteropatica’.

“Concetti accantonati in un angolo della memoria da quando ben poche persone presentano stati carenziali e di malnutrizione così estremi” spiega il  Prof  Luca Bianchi, dermatologo dell’Università di Roma Tor Vergata – “eppure il binomio tra cibo e pelle è un aspetto da recuperare grazie anche alla messe di studi scientifici che ha posto l’accento su come quello che mettiamo sulla tavola si rifletta sulla cute. La complessità degli alimenti, la loro ricchezza molecolare e le sinergie tra gli elementi sono in grado di prevenire alcune patologie cutanee oppure migliorare lo stato di quelle già presenti” proprio di questo si parla al Corso Skineco dal titolo “Belli mangiando” in corso a Roma.

“Anche l’acne e il suo aumento nella ‘età adulta sembrerebbe potersi ricondurre anche a modelli alimentari di stampo occidentale, che vedono una dominanza di zuccheri, carboidrati e grassi, spesso derivanti da latticini. “Possiamo quasi definire l’acne una patologia da ‘dieta occidentale’. La predominanza di alcuni cibi aumenta la risposta infiammatoria dell’organismo, favorisce la colonizzazione da parte del batterio P. acnes e aumenta la produzione di sebo e la cheratinizzazione del dotto pilo sebaceo”sottolinea Pucci Romano, Presidente Skineco “più di recente è stata osservata una importante correlazione tra ‘indice glicemico dei cibi’ e insorgenza di acne. L’insulina che viene rilasciata in risposta all’assunzione di determinati cibi, stimola gli ormoni androgeni a produrre più sebo e a uno squilibrio metabolico. Dato ulteriormente confermato dall’osservazione che in una popolazione della Nuova Guinea che segue una dieta completamente vegetariana erano completamente assenti tutte le patologie delle ghiandole sebacee tra cui dermatite seborroica e acne. Questo non significa però che siano corrette le diete eccessivamente proteiche, questi regimi infatti rendono la pelle secca, avvizzita e accelerano la comparsa di rughe”.

Si è scoperto anche che tra le proteine della pelle e i cibi ricchi di carboidrati non corre buon sangue: si formano infatti legami chimici , gli AGEs (Advanced Glication End-products) che danneggiano collagene ed elastina a causa del processo di Glicazione e che contribuisce all’invecchiamento cutaneo.

Psoriasi, può migliorare con dieta e cibo giusto – In uno studio pubblicato su Jama Dermatology (i) sono stati analizzati gli effetti di un regime ipocalorico (circa 1000 calorie al giorno per 8 settimane) nei pazienti sovrappeso con psoriasi. La conclusione ha evidenziato che il calo ponderale migliora non solo i parametri ematochimici generali, ma migliora la severità dei sintomi cutanei, rallenta la progressione della malattia e migliora la risposta ai trattamenti. “Il calo di peso (o di contro il suo aumento) è correlato in modo diretto alla severità della malattia e un BMI (indice di massa corporea) superiore a 35 aumenta di 2.69 volte il rischio di sviluppare la psoriasi. Indagate speciali sono le citochine infiammatorie, come IL-6 e TNFalfa presenti sia nel tessuto adiposo che nelle lesioni psoriasiche. Diete ricche di fibre e a basso contenuto di proteine e grassi, possono essere un importante aiuto nella gestione della malattia” prosegue Luca Bianchi.

Benefici effetti anche per la Dermatite Atopica – Condizione che interessa tra il 10 e il 20% dei bambini e il 2% della popolazione adulta, ha mostrato miglioramenti da regimi alimentari ricchi di vitamine, minerali, probiotici e prebiotici. I probiotici in particolare sono quelle sostanze vive, presenti in alcuni cibi fermentati o arricchiti che agiscono sulla microflora intestinale riequilibrandola a favore di batteri ‘amici’.  In casi selezionati può essere consigliata l’esclusione mirata di alimenti come latte e uova (ii).

Porfiria: eccesso di ferro, abuso di alcol e dieta povera di antiossidanti – E’ la triade che complotta nella patogenesi della Porfiria e che viene peggiorata dalla carenza di acido ascorbico. Ecco allora come nella borsa del dermatologo ci siano nuovi elementi da schierare come armamentario terapeutico: i cibi con le loro interazioni virtuose.

Verso la ‘skin diet’ nelle conoscenze del Dermatologo – Emerge sempre di più l’evidenza di una stretta correlazione tra cibo e salute della pelle e si sta delineando una vera e propria ‘SKIN DIET’ che abbia una forte impronta mediterranea, prediliga un generoso apporto di frutta e verdura in modo da assicurarsi le preziose vitamine che proteggono e riparano la cute e che apportano anche una quota di antiossidanti. La ‘dieta per la pelle’ dovrebbe essere ricca in verdura, frutta fresca e secca, semi, cereali integrali e latticini ipocalorici, carni bianche e pesce e povera di grassi saturi, zuccheri, carboidrati raffinati, carni rosse. Il nuovo corso dell’alimentazione non è solo ‘perdita di peso’ ma benessere, antiaging e se possibile, prevenzione sia di malattie cutanee che delle patologie che ad esse si accompagnano o le precedono.