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Sicurezza Stradale, cesenati promossi nell’utilizzo di casco e cintura di sicurezza anteriore

L’’87% dei cesenati usa sempre la cintura anteriore di sicurezza. Tra le persone che viaggiano sul sedile posteriore, l’uso della cintura è invece ancora poco diffuso (26%). Alta la percentuale dei cesenati che in motorino indossano sempre il casco (95%), anche se ancora sono ampi i livelli di miglioramento. I cesenati fanno un buon uso dei dispositivi di sicurezza per quanto riguarda l’uso della cintura sui sedili anteriori e del casco, anche se rimangono ampi livelli di miglioramento nell’utilizzo della cintura posteriore. E’ quanto emerge dal “Sistema Ulisse”, il programma nazionale di monitoraggio sull’uso di dispositivi di sicurezza da parte dei cittadini alla guida di automobili, motociclette e ciclomotori. Nato oltre 10 anni fa dalla collaborazione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Istituto Superiore di Sanità, il Sistema Ulisse si basa, per la rilevazione dei dati riferiti al territorio cesenate,  su osservazioni dirette compiute dagli operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena. Nel dettaglio, il sistema Ulisse rileva che nel 2012 il 95% dei motociclisti cesenati ha circolato su strada con il casco allacciato e ben posizionato e l’87% delle persone ha allacciato in auto le cinture di sicurezza sui sedili anteriori. Dati che sono in linea con quelli forniti dal sistema di sorveglianza PASSI, l’indagine statistica stilata dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena, che ha come obiettivo quello di monitorare alcuni aspetti della salute dei cesenati, compresa la sicurezza stradale. Nel 2008-2011 – evidenziano i dati PASSI – il 99% dei cesenati intervistati ha dichiarato di utilizzare sempre il casco alla guida di motoveicoli e l’89% utilizzare sempre la cintura anteriore.

“Nel nostro territorio – spiega il dottor Luigi Salizzato, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena – l’utilizzo di casco e cinture di sicurezza viene monitorato in maniera sistematica da diversi anni. In base a queste rilevazione riferite all’ultimo decennio, l’utilizzo dei dispositivi è notevolmente aumentato, grazie soprattutto all’estensione dell’obbligatorietà dell’uso del casco a tutti i motociclisti e all’introduzione della patente a punti. Tuttavia – sottolinea Salizzato –  a livello locale come nazionale, rimane ancora poco frequente l’uso della cintura di sicurezza quando si siede sui sedili posteriori (utilizzo obbligatorio per legge): solo una persona su quattro (26%) ha riferito di indossare la cintura quando siede sui sedili posteriori, indice di una scarsa consapevolezza dell’efficacia dello strumento nella prevenzione delle conseguenze degli incidenti stradali”.L’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali è efficace nel ridurre la gravità delle conseguenze degli incidenti stradali: indossare il casco o la cintura riduce notevolmente il rischio di ferite gravi o morte in caso di incidente per tutti i passeggeri, anche a velocità ridotte e in ambiente urbano.L’utilizzo della cintura posteriore, invece, oltre a essere utile per il passeggero è importante per la salvaguardia di chi sta seduto davanti”. E’ infatti importante ricordare magari ai guidatori “tolleranti”  – specifica Salizzato –  che se i passeggeri dei sedili posteriori non tengono correttamente allacciate le cinture di sicurezza ciò comporta un grave rischio per l’incolumità di chi sta davanti. In caso di incidente, infatti, i passeggeri dei sedili posteriori che non indossano correttamente la cintura di sicurezza rischiano di essere proiettati in avanti producendo gravi lesioni a chi viaggia nei sedili anteriori”. Tradotto in pratica significa che in caso di urto a 40 km/h i 16 kg di un bambino diventano 1.000 se non trattenuti adeguatamente e un urto a soli 50 km/h equivale a una caduta dal terzo piano di un edificio.