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Se è colpa di un tumore si scopre con l’esame del sangue

L’iperaldosteronismo primario è responsabile dell’ipertensione arteriosa in oltre l’11% degli ipertesi che si rivolgono ai centri specializzati per la cura dell’ipertensione in Italia.  Interessa quindi una moltitudine di persone.  Nella metà circa dei casi esso è dovuto a un tumore di una ghiandola surrenalica e può essere guarito con la surrenectomia, un intervento in laparoscopia che richiede una breve degenza in ospedale. Ciò evita ai pazienti di dover assumere farmaci per curare l’ipertensione arteriosa per tutta la vita. E’ uscito in questi giorni su «Hypertension», la più importante rivista internazionale del settore,  un nuovo studio condotto dal gruppo di ricerca coordinato dal Professor Gian Paolo Rossi, direttore della Clinica Medica 4 dell’Università di Padova, che fa luce su questa malattia. Un gruppo di ricercatori del Dottorato Internazionale in Ipertensione Arteriosa e Biologia Vascolare ha dimostrato che livelli aumentati nel sangue di paratormone, un ormone rilasciato dalle ghiandole paratiroidi, aiutano a riconoscere le forme d’iperaldosteronismo guaribili chirurgicamente dalle forme che esigono una terapia farmacologica. Quest’importante scoperta dimostra che un semplice prelievo di sangue può permettere di identificare i pazienti che necessitano di indagini diagnostiche approfondite atte a identificare un eventuale tumore.  La rimozione di quest’ultimo si traduce nella guarigione dell’ipertensione nella quasi totalità dei pazienti.

 

 

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