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Sanità: Speranza, ‘non rinuncerò mai a studio medico famiglia sul territorio

Villasimius (Ca), 7 ott. (Adnkronos Salute) – “Io non rinuncerò mai al presidio sanitario di prossimità sul territorio che lo studio del medico di famiglia rappresenta. Per me è un presidio irrinunciabile”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla platea dei camici bianchi riunita al Congresso annuale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), in corso Villasimius (Ca).

Per Speranza, la questione importante sarà il modo in cui inserire “il lavoro del medico di medicina generale dentro una riforma del territorio”. Le Case di comunità, fulcro della proposta del Governo di riforma del territorio, secondo il ministro “sono un hub. Lo studio del medico di medicina generale è uno spoke. Quante volte i medici di medicina generale mi hanno detto ‘io mi sono sentito solo in alcuni passaggi e in alcuni momenti’. Questo non deve avvenire. Io voglio che quel presidio sia aperto perché è essenziale della nostra rete sanitaria. E voglio che quel medico non si senta solo, che sia dentro una rete in cui c’è multidisciplinarietà. Io penso che con questo spirito possiamo fare una riforma che sia davvero utile per il Paese”.

Per il ministro della Salute, “dobbiamo lavorare insieme – ha detto rivolgendosi all’assemblea – per capire come valorizzare al meglio la figura del medico di famiglia insostituibile nel Servizio sanitario nazionale, mettendolo il più possibile in una relazione di connessione, di rapporto positivo con il resto del Ssn. Per me la relazione fiduciaria è un patrimonio che sarebbe criminale disperdere. E’ il valore più importante che abbiamo. Ma dobbiamo evitare che quel valore si chiuda in un contesto in cui poi non ci sia il resto del Ssn”.

Secondo Speranza, il cuore della riforma “è la parola ‘prossimità’, in nome della quale dobbiamo far camminare insieme nuovi investimenti e riforme coraggiose. E il fulcro è come costruiamo il sistema territoriale di assistenza territoriale incentrato sulla figura del medico di medicina generale come professionista, che provi ad offrire ad un servizio sempre più efficace, di vicinanza, al cittadino”, ha concluso invitando i medici di famiglia a lavorare insieme a un tavolo su questi temi.