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Sanità: Nursing Up, ‘infermieri italiani tra i meno pagati d’Europa’

Roma, 18 ott. (Adnkronos Salute) – “Lo stipendio dell’infermiere italiano continua a collocarsi agli ultimi posti della graduatoria europea. Peggio di noi ci sono solo Grecia ed Estonia. Per non parlare delle disparità che emergono quando prendiamo in considerazione il valore medio dei compensi tra le nostre regioni”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up. “Urge individuare un meccanismo che garantisca l’equilibrio degli stipendi ‘a livello nazionale’, in modo da superare le evidenti differenze che esistono tra regione e regione – afferma – Bisogna uniformare il compenso degli infermieri italiani, portandolo al livello di quello dei colleghi europei, per rimuovere la grave sperequazione esistente. E bisogna agire con i medesimi criteri anche sugli stipendi delle altre professioni sanitarie con analoga base giuridica”.

“Quanto emerge dalla graduatoria riportata, da ultimo, anche da alcuni quotidiani nazionali in questi giorni ci spinge a doverose riflessioni in merito a una situazione a dir poco sconfortante, e rilancia il desolante quadro che disconosce e non valorizza la realtà professionale infermieristica nell’ambito del nostro sistema sanitario”, dice De Palma. “I 27.382 euro annui di media dei professionisti di casa nostra – continua il leader sindacale – rappresentano una cifra lontana anni luce dai 32.092 della Francia, dai 34.212 della Spagna, per non parlare delle ‘isole felici’ Germania (45.000) e Irlanda (48.167). Il Lussemburgo con i suoi 91.920 euro di media all’anno di stipendio rappresenta poi decisamente un altro pianeta. La Grecia con 19.067 e l’Estonia con 16.353, come già detto, chiudono la classifica”.

Eppure, fa notare De Palma, “gli infermieri Italiani sono quelli con livelli elevati di qualificazione universitaria, dottori con tutte le responsabilità del caso. E come se non bastasse, proprio all’interno del servizio sanitario italiano”.

La graduatoria degli stipendi degli infermieri italiani, “regione per regione, ci racconta da anni di una disparità inspiegabile”, insiste il presidente di Nursing Up, secondo il quale è il momento di cambiare e trovare un equilibrio nazionale.

“Per noi il tempo e il luogo giusti per fare tutto questo coincidono con il fondamentale rinnovo del contratto in corso. E’ tempo di comprendere, finalmente, che siamo di fronte a un contratto di vitale importanza per tutte le categorie della sanità, fondamentale per capire se la pubblica amministrazione e chi la rappresenta si rendono conto del reale valore, dell’importanza, che tutte le professioni sanitarie rivestono, con un occhio particolare alla professione infermieristica e a quella dell’ostetrica, per le peculiari responsabilità che li riguardano. Non ultimo, lo strenuo impegno profuso ogni giorno durante la pandemia, anche a costo della propria vita”, conclude De Palma.