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Salute: i medici bocciano James Bond, ‘007 pessimo esempio’

Roma, 4 nov. (Adnkronos Salute) – James Bond, agente 007 con licenza di ‘uccidersi’. Potrebbe essere questo il titolo rivisto e corretto sul celebre agente segreto britannico in tema di salute. Dopo la citazione del celebre personaggio uscito dalla penna di Ian Fleming da parte del primo ministro inglese Boris Johnson in apertura della Climate Change Conference di Glasgow, il fascinoso agente in grado di salvare il mondo è finito sotto la lente del team di ‘Dottore, ma è vero che?’, il sito anti fake news della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) che ha passato al setaccio 25 film per valutare come se la cava quando si tratta di salvaguardare la propria salute.

La loro analisi si è concentrata su tutte le missioni di James Bond descritte nei 25 film usciti tra il 1962 e il 2021. Per soppesare la pericolosità delle destinazioni dei viaggi dell’agente è stato consultato il sito web dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti. In totale 86 viaggi internazionali verso 47 Paesi.

Uno dei più evidenti fattori di rischio è conseguente alla frequenza degli incontri sessuali: quasi due e mezzo per ogni pellicola. Solo in tre occasioni (vale a dire in poco più del 5% dei casi) si trattava di una relazione duratura o quantomeno di una relazione che sarebbe durata per due film consecutivi. Quasi sempre incontri molto brevi, talvolta addirittura fugaci come nel caso di un atterraggio accidentale col paracadute sul ponte posteriore di uno yacht di lusso. “Bond – annotano gli autori – appartiene chiaramente al 20-34% dei viaggiatori internazionali che praticano sesso occasionale e di cui circa la metà non usa il preservativo. Bond ha quasi tutti i fattori di rischio noti associati a una maggiore frequenza di rapporti sessuali non protetti all’estero (maschio, single, giovane età, viaggi senza partner, consumo di alcol e tabacco ecc.). Il fatto che il sesso occasionale non sia privo di rischi sembra supportato dall’alto tasso di mortalità tra le partner sessuali di Bond, sebbene le infezioni trasmesse sessualmente non abbiano avuto un ruolo evidente in nessuna delle loro morti”.

Non va meglio neppure dal punto di vista dell’igiene. Solo in due occasioni gli spettatori dei suoi film lo hanno potuto vedere lavarsi le mani, una dopo un pasto e una volta dopo aver ucciso un avversario in un bagno di fango. Diciamolo: meno del minimo indispensabile. In una situazione estrema in una missione in Louisiana, Bond è costretto a scegliere tra essere mangiato vivo da alligatori affamati o maneggiare pollo crudo per distrarli.

“In una mossa forse miope – commentano ancora gli autori dello studio – sceglie il pollo e non si lava le mani, trascurando sia il rischio di infezione batterica (Campylobacter, Salmonella o Clostridium) sia la mancanza di servizi igienici durante il successivo inseguimento in barca”. Anche la sicurezza alimentare sembra essere trascurata: mangia regolarmente frutta nonostante i batteri prosperino sulla buccia dei frutti e non si fa problemi a pasteggiare ad ostriche crude incurante della temperatura di conservazione. In Turchia, in Dalla Russia con amore, cerca di disinfettare la ferita di un collega con il Raki locale: ma non ci sono studi che dimostrino l’efficacia dei distillati a base di uva per la pulizia delle ferite.

E 007 si mostra ‘impavido’, per non dire imprudente, anche quando si sposta in possibili aree a rischio. In viaggio in Giappone (1967), qualche anno dopo la pandemia di H2N2 (1957-1958), si comportava in netto contrasto con quanto già allora si sapeva sulle diverse modalità di trasmissione del virus respiratorio. Nessun distanziamento sociale anche sui mezzi pubblici e, ancora più preoccupante, nel tentativo di travestimento Bond nel film ‘Si vive solo due volte’ si copriva il viso e la bocca con una maschera usata di recente da un’altra persona.

Scarsa cautela da parte dell’agente segreto anche nell’evitare malattie trasmesse dagli animali. Nonostante la presenza non solo di malaria, ma anche dengue e chikungunya, in diverse delle sue destinazioni Bond non è abituato a prendere nemmeno le precauzioni più elementari contro le punture di insetti. In una successiva missione in Giappone, dove è prevalente l’encefalite giapponese, 007 non solo dorme con le finestre aperte, ma ignora anche il ronzio di una zanzara durante l’ispezione di un elicottero.

Sempre nel film ‘Dalla Russia con amore’, a Istanbul Bond è accompagnato da uno stuolo di topi durante un breve viaggio in barca e sembra non far caso al contatto con l’acqua contaminata dall’urina di ratto. In India viene attaccato da una sanguisuga, che può causare sporadicamente batteriemia e sepsi, ma anche in questo caso nessun particolare timore: rimuove l’animale con il suo accendino, aumentando la probabilità che rigurgiti il ​​suo contenuto intestinale nel suo flusso sanguigno. Per non parlare dei serpenti che talvolta Bond ignora mentre strisciano sulle sue gambe, nonostante ogni anno causino patologie rilevanti in almeno due milioni di persone di cui oltre 100mila muoiono per complicanze.

Insomma, di sicuro molte delle abitudini dell’agente segreto non sono raccomandabili e visto che, chiosano gli autori, a meno di non essere James Bond, si vive una volta sola, conviene stare accorti.