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Salute della pelle ed esposizione al sole, sulla spiaggia con cautela

La salute della pelle e i rischi dell’esposizione solare. Ecco perché è importante una prevenzione ed una diagnosi precoce. E’ tempo di sole. Prudenza e gradualità nell’esporsi sono le raccomandazioni che arrivano  dal Centro Melanoma dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’ospedale Bufalini di Cesena, diretta dal dottor Fabio Arcangeli – dove, nel corso dell’ultimo anno, sono state operate, tra le altre, 11 persone affette da melanoma del viso.

 Godersi il sole a dosi moderate fa bene alla pelle. I raggi solari sono indispensabili per l’assorbimento della vitamina D3, necessaria alla salute delle nostre ossa e del nostro sistema immunitario. I raggi ultravioletti sono inoltre un antidepressivo naturale in quanto stimolano la produzione di endorfine (ormoni che raggiungono determinate regioni del cervello dandoci una sensazione di benessere generale) e migliorano il nostro equilibrio psico-fisico. Tuttavia un’esposizione eccessiva, prolungata e senza precauzioni ai raggi ultravioletti, soprattutto nei primi anni di vita, è una delle principali cause dell’insorgere del melanoma cutaneo, uno dei tumori della pelle, decisamente il più aggressivo e pericoloso (ogni anno in Italia si registrano circa 10 casi ogni 100mila abitanti ma la sua frequenza è in continuo aumento).

 Il melanoma cutaneo si manifesta come una macchia bruno-nerastra che nei maschi predilige il tronco, nelle femmine gli arti inferiori. Ma può insorgere in ogni parte del corpo. Poiché la diagnosi precoce è l’arma vincente per sconfiggere il melanoma,  l’ispezione della propria pelle è l’atto che può consentire una diagnosi tempestiva. Alcune superfici del nostro corpo come il cuoio capelluto, il dorso, la superficie posteriore delle braccia e delle cosce sono difficilmente “esplorabili” e pertanto è importante ricorrere all’aiuto di un familiare. In altre circostanze il melanoma, soprattutto quando compare sul viso, ha uno sviluppo così lento che la macchia inizia a far parte della nostra fisionomia, diventandone talora un elemento distintivo.

 “Pur potendo sorgere in tutte le età della vita – spiega il dottor Donato Calista, responsabile del Centro Melanoma dell’Unità Operativa di Dermatologia del Bufalini – la possibilità di sviluppare un melanoma aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, sia perché gli effetti dannosi delle radiazioni UV si sommano durante l’arco della vita, sia per la fisiologica riduzione delle difese immunitarie della cute”.

“La maggior parte di tali lesioni, come le cheratosi seborroiche, le cheratosi attiniche e le lentiggini solari – sottolinea il dottor Calista – hanno una valenza prevalentemente estetica, tuttavia, in alcuni casi, fra esse si possono nascondere formazioni che meritano un’attenzione diversa: i carcinomi basocellulari, squamocellulari ed infine i melanomi”.

Nella maggior parte dei casi la diagnosi differenziale fra queste patologie è semplice per un dermatologo. Non trascuriamo le macchie scure della nostra pelle, anche se presenti da anni e alla apparenza innocue: il monito vale soprattutto per gli uomini di età superiore ai 70 anni, solitamente meno attenti ai cambiamenti estetici del proprio corpo rispetto alle femmine.  Una diagnosi precoce può talora salvare la vita.

 Al mare servono attenzione e gradualità

L’abbronzatura è una forma di protezione messa in atto dai melanociti nei confronti delle radiazioni UV. Proteggersi dalle radiazioni solari è un atto di prudenza: occorre adattare l’esposizione della propria cute alle radiazioni ultraviolette ai mezzi (fototipo) posseduti. E’ bene esporsi gradatamente, con giudizio, secondo il proprio tipo di pelle, fermandosi all’ombra e indossando indumenti protettivi come maglietta, cappellino e occhiali da sole di buona qualità nelle ore centrali della giornata, dalle 11 alle 16. Le creme protettive, di buona qualità, vanno applicate uniformemente e su tutte le superfici scoperte almeno 30 minuti prima dell’esposizione al sole, riapplicate ogni due ore e dopo ogni bagno, anche nel caso di prodotti resistenti all’acqua. E comunque ogni 2 ore, anche nelle giornate nuvolose o ventose. E’ bene, infine, non cercare di ottenere una tonalità di abbronzatura che la pelle non può promettere e limitare l’uso di lampade abbronzanti.