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Rischi on line: ragazzi italiani piu’ sensibili alla violenza, i loro coetanei europei turbati dalla pornografia

E’ la violenza ciò che turba maggiormente i ragazzi italiani quando navigano on line, a  differenza dei loro coetanei europei che indicano nella pornografia il maggior rischio di internet. Paura e disgusto sono i sentimenti che provano quando si imbattono in video che mostrano scene cruente, come maltrattamenti e abusi su persone fragili e animali. E in cima alla classifica dei rischi i ragazzi italiani mettono le piattaforme di video-sharing come Youtube. 

 Sono queste alcune delle più rilevanti conclusioni della nuova ricerca  EU Kids On Line, finanziata dal Safer Internet Programme della Commissione Europea, che ha dato voce direttamente ai ragazzi sui rischi di internet. In totale  su 25.142 intervistati di età compresa tra i 9-16 anni appartenenti a  25 paesi europei  9.904 hanno risposto alla domanda aperta:  Quali cose su internet potrebbero infastidire i ragazzi della tua età?  I dati riferiti al campione italiano  (1021 intervistati)  sono stati presentati in occasione del Congresso nazionale della Società Italiana di Pediatria. 

 Ragazzi italiani più sensibili alla violenza online. Il 44% degli intervistati (media europea  55%) pensa che ci sono cose su internet che possono turbare i loro coetanei: il 27% mette al primo posto i contenuti violenti (18% media europea),  il 21% quelli pornografici (22% media europea),  il 10% altri contenuti potenzialmente pericolosi. 

 Le piattaforme di video-sharing come YouTube  in cima alla classifica dei rischi I ragazzi associano le piattaforme di video-sharing a contenuti violenti o pornografici, insieme a una varietà di altri rischi di contenuto. Fra i ragazzi italiani che hanno fatto esplicitamente riferimento a piattaforme e servizi online, il 48% ha citato siti di video-sharing come YouTube (media europea 32%)  il 31% siti web (media europea 29%),  il 9% i social network (media europea 13%).

I ragazzi che citano le piattaforme di video-sharing raccontano di essere scioccati o turbati da immagini violente (76%) o pornografiche (47%), ma il 60% fa riferimento anche ad altri rischi di contenuto. Chi cita i siti di social network, in particolare Facebook, li associa invece a rischi di comportamento (come bullismo e sexting) o di contatto (adescamento).

 La  paura è il sentimento prevalente fra i bambini di 9-10 anni, mentre i ragazzi di 11-12 anni mostrano più spesso disgusto e fastidio, e gli adolescenti di 15-16 anni  esprimono soprattutto fastidio.

 “I dati ci restituiscono una fotografia più dettagliata di quello che veramente preoccupa i ragazzi, e forniscono interessanti spunti di riflessione sul piano di politiche di promozione della sicurezza online e sul piano della media education”, afferma Giovanna Mascheroni, responsabile della ricerca EU Kids On line per l’Italia,. “Ci mostrano, infatti, che è ormai di vitale importanza fornire risposte alle preoccupazioni dei ragazzi rispetto ai contenuti violenti, aggressivi o cruenti, insieme agli altri rischi online. Questo vale soprattutto per l’Italia, dove i ragazzi si mostrano particolarmente sensibili alla violenza online”.

 Per ulteriori informazioni:

Il report “In their own words: What really bothers children online?” intende rispondere alle seguenti domande di ricerca attraverso l’’analisi delle 9.904 risposte aperte fornite durante la survey che ha coinvolto 25,142 ragazzi in 25 paesi europei: cosa preoccupa veramente i ragazzi? Come descrivono i rischi di internet? Sono preoccupati per i rischi che ricevono scarsa attenzione nell’agenda dei policy-makers? Il report completo è disponibile all’indirizzo

http://www2.lse.ac.uk/media@lse/research/EUKidsOnline/EU%20Kids%20III/Reports/Intheirownwords020213.pdf