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Ricerca dell’ospedale di Parma pubblicata su The Lancet

Sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista The Lancet i risultati della prima sperimentazione clinica randomizzata, condotta su pazienti provenienti da tutto il territorio nazionale, che dimostrano l´efficacia di un nuovo schema terapeutico per il trattamento della fibrosi retroperitoneale idiopatica. La ricerca, coordinata dall´unità operativa di Nefrologia dell´Azienda Ospedaliero-Universitaria, diretta da Carlo Buzio, porta la firma come primo autore di Augusto Vaglio.

La fibrosi retroperitoneale idiopatica, una malattia rara che colpisce ogni anno circa 1.3 persone ogni milione di abitanti, è caratterizzata dalla presenza di un tessuto fibro-infiammatorio che generalmente circonda l´aorta addominale e può causare compressione degli ureteri con conseguente insufficienza renale.

Finora il trattamento della malattia si basava sull´uso empirico di cortisonici, anche se diverse pubblicazioni avevano segnalato la possibile efficacia del tamoxifen, farmaco anti-estrogeno che aveva il potenziale vantaggio rispetto al cortisone di una più bassa tossicità. Lo studio, che ha coinvolto 40 pazienti, ha dimostrato come un trattamento cortisonico a base di prednisone per nove mesi è significativamente superiore in termini di efficacia rispetto ad un trattamento con tamoxifen di pari durata, e rappresenta pertanto, ad oggi, la terapia di riferimento per la fibrosi retroperitoneale.

La ricerca, pubblicata su The Lancet, si innesta su una serie di studi condotti negli ultimi dieci anni dal gruppo parmigiano sulle caratteristiche cliniche, istologiche e patogenetiche della fibrosi retroperitoneale idiopatica. La casistica reclutata ad oggi presso il centro parmigiano, che include circa 120 pazienti, è la più numerosa a livello internazionale. Lo studio è stato condotto grazie alla collaborazione delle strutture di Urologia, Anatomia patologica e Radiologia dell´ospedale di Parma e dell´unità operativa di Reumatologia dell´Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio-Emilia.

Lo stesso gruppo lavora da anni su altre malattie autoimmuni quali le vasculiti sistemiche e rappresenta uno dei principali centri italiani di riferimento per queste patologie. Presso il centro parmigiano è stato costituito un gruppo multidisciplinare (gruppo "SePriVa") per la diagnosi ed il trattamento delle vasculiti, al quale partecipano specialisti di diverse branche, afferenti a diversi ospedali. Il gruppo di studio coordinato da Carlo Buzio partecipa inoltre a trial clinici internazionali del network europeo sulle vasculiti (EUVAS) e, in collaborazione con l´unità Operativa di Genetica molecolare dell´Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, coordina studi multicentrici sugli aspetti immunogenetici di queste patologie.