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Riabilitazione Robot-assistita: prospettive cliniche e di ricerca

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Alzare e abbassare il braccio, impugnare la forchetta, chiudere e aprire un finestra sono alcune delle azioni che possono essere compromesse a seguito di un grave trauma cerebrale, tra questi l’ictus. Per migliorare le tecniche di riabilitazione di questi pazienti è stato installato presso l’Istituto Scientifico di Nervi dell’IRCCS Fondazione Maugeri Physio-Assistant, il nuovo dispositivo robotico per la riabilitazione dell’arto superiore, più comunemente detto Braccio di ferro.L’apparecchio, nato nei laboratori dell’Università di Genova e ulteriormente sviluppato in collaborazione con la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia, consentirà di elaborare programmi di riabilitazione personalizzati per il recupero delle abilità compromesse all’altezza di spalla e gomito. Questo è possibile grazie alla possibilità di quantificare i movimenti in termini di forza, rigidezza e velocità. Il dispositivo sarà presentato giovedì 17 gennaio durante il convegno Riabilitazione Robot-assistita: prospettive cliniche e di ricerca in programma presso l’Istituto Scientifico di Nervi della Fondazione Maugeri (dalle ore 13 alle 17).“La  riabilitazione robot assistita – afferma il dr. Paolo Sessarego, responsabile dell’UO di Recupero e Rieducazione Funzionale (RRF) dell’Istituto Scientifico di Nervi della Fondazione Maugeri – è una tecnica che si avvale dell’impiego di dispositivi robotici. Essa viene utilizzata in supporto alle tradizionali tecniche riabilitative per migliorare la prestazione motoria, abbreviare i tempi per la riabilitazione e fornire parametri oggettivi per la valutazione del paziente. L’arrivo di questo dispositivo è frutto della positiva collaborazione avviata con l’Università di Genova che favorisce lo scambio attraverso le rispettive competenze”.“Presso l’Università di Genova e l’Istituto Italiano di Tecnologia – spiega il Prof. Vittorio Sanguineti del Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi dell’Università di Genova – abbiamo sviluppato robot modulari che permettono di esercitare spalla e gomito, ma anche polso e mano, e che sono capaci di valutare lo stato del recupero motorio del paziente, consentendo di sviluppare una terapia personalizzata