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Problemi di infertilità, troppo il tempo sprecato dalle coppie

Passano almeno cinque anni prima che una coppia con problemi di infertilità intraprenda il percorso giusto di cura. Un tempo enorme, visto che, quando si è alla ricerca di un figlio, il nemico più grande è proprio l´età. È quanto emerso dal convegno medico-scientifico "Sterilità e fertilità" che si è tenuto questa mattina, sabato 5 novembre, a Voghera (Pv). «Ci troviamo davanti a situazioni che probabilmente avrebbero potuto trovare una risposta più semplice se affrontate anni prima; purtroppo, l´età delle gravidanze continua a spostarsi in avanti, rendendo più difficoltoso avere un bambino, anche ricorrendo alle tecniche di procreazione medico assistita», ha spiegato Cesare Taccani, specialista in medicina della riproduzione del centro di procreazione ProCrea di Lugano, intervenuto al convegno.
Alla base ci sono fenomeni sociali e temi che troppo spesso non vengono affrontati con la giusta consapevolezza. Da una parte infatti, la pillola che ha da poco passato il mezzo secolo di vita, e le scelte personali, dettate da lavoro e indipendenza economica, hanno spostato in avanti l´età della prima gravidanza nelle donne. Dall´altra, anche davanti ad un figlio che non arriva, passa del tempo prezioso prima che la coppia si rivolga ad uno specialista.
Secondo l´organizzazione mondiale della sanità, è possibile iniziare a parlare di infertilità dopo due anni di rapporti non protetti. «Ma passano ben più di due anni prima che la coppia percepisca il fatto di non andare incontro ad una gravidanza come un problema», ha continuato Taccani. «Secondo le nostre statistiche, in media passano dai 5 ai 6 anni prima che una coppia con problemi di fertilità individui la vera causa dell´infertilità. A questo periodo si aggiungono i tempi di cura per arrivare ad una gravidanza. La natura ha predisposto il corpo femminile ad avere il massimo della fertilità dai 16 ai 25 anni circa. Ma, considerando che l´età media di una donna al primo figlio è di oltre 31 anni, si arriva ai 38-39 anni velocemente». E la fertilità soprattutto in una donna, dipende molto dall´età. «Soprattutto dopo i 35 anni», ha ricordato Taccani. «Diventa quindi fondamentale non solamente informare sempre più le coppie sulla tematica della fertilità: dalle campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita che la danneggiano fino ai comportamenti corretti e agli esami cui sottoporsi. Ma anche, fare in modo che le coppie che hanno intenzione di diventare genitori si rivolgano al professionista giusto in tempi brevi». Un solo esempio. La sindrome di Klinefelter che colpisce un uomo ogni mille e può arrivare a provocare sterilità, nel 25% dei casi viene diagnosticata in età adulta e si stima che più del 60% delle persone colpite non ne sia a conoscenza. «In casi come questi è indispensabile fare quanto prima uno screening per affrontare il percorso corretto», ha concluso Taccani.