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Probiotici, prebiotici e simbiontici e loro utilizzo

I probiotici sono microrganismi vivi e vitali che somministrati alla giusta dose, forniscono benefici alla salute dell’ospite, contenuti in determinati alimenti o integratori e in numero sufficiente per esercitare un’azione positiva sulla salute dell’organismo, in particolare del microbiota intestinale. Un microrganismo si può dire probiotico se soddisfa i seguenti requisiti:

  • deve essere sicuro per l’impiego nell’uomo: in Europa un utile riferimento in questo senso può essere la lista delle specie batteriche qualificate presuntivamente come sicure dall’EFSA (QPS). In ogni caso, i microrganismi probiotici non devono essere portatori di antibiotico-resistenze acquisite e/o trasmissibili;
  • essere attivi e vitali a livello intestinale in quantità tale da giustificare gli eventuali effetti benefici osservati in studi di efficacia;
  • essere in grado di persistere e moltiplicarsi nell’intestino umano;
  • resistenza a pH gastrico;
  • essere in grado di conferire un beneficio fisiologico dimostrato secondo i criteri riportati nel documento FAO/OMS sulla valutazione dei probiotici per uso alimentare.

I benefici descritti nei vari studi non sono sempre da intendersi come effetti generali dei probiotici: ogni effetto è da attribuirsi solo al singolo ceppo o ai singoli ceppi testati a quel proposito. Se un integratore con probiotici ha dato risultati positivi in uno studio su un dato beneficio, ciò non documenta quel beneficio per nessun altro ceppo, seppur della stessa specie di quello testato, né a maggior ragione per l’intero gruppo dei probiotici. Di conseguenza, tutte le affermazioni riportate di seguito dovranno essere intese in riferimento ad un ceppo o a un numero limitato di ceppi, ovvero quello/i testato /i per quell’effetto. Quindi prima di assumere un probiotico, è importante conoscere il nome completo del ceppo di appartenenza, la quantità di probiotici vivi e attivi contenuti nel prodotto e e le adeguate condizioni di conservazione. Queste informazioni devono essere, di norma, tutte riportate sulla confezione dei cibi o integratori specifici a cui sono stati aggiunti probiotici. Numerosi e documentati sono gli effetti positivi dei probiotici. Tra questi citiamo:

  • equilibrio della flora batterica intestinale, quindi sono utili sia in caso di stipsi occasionale o stitichezza cronica, sia di diarrea, soprattutto associata ad antibiotici;
  • supporto al sistema immunitario;
  • stimolazione dell’apparato linfoide associato alla mucosa intestinale;
  • regolazione dei livelli di colesterolo nel sangue agendo a livello intestinale;
  • riduzione della pressione sanguigna;
  • ridurre il rischio di infezioni respiratorie ed urinarie;
  • ridurre il rischio di allergie e/o intolleranze alimentari e non, come l’intolleranza al lattosio;
  • assorbimento di minerali;
  • stipsi;
  • miglioramento della sintomatologia di malattie infiammatorie intestinali e a carico dello stomaco quali gonfiore addominale, reflusso gastro-esofageo, diverticoli, coliti favorendo la digestione e l’assorbimento;

Per essere efficaci i probiotici dovrebbero essere assunti sempre e solo a stomaco vuoto, per un tempo medio di 3-4 settimane, a patto che siano vivi, vitali e attivi al momento in cui vengono assunti e che giungono intatti nel tratto gastro-intestinale, condizione necessaria affinche’ esplichino tutti gli effetti benefici citati. I probiotici vengono assunti generalmente in capsule o fiale, ma possono aggiunti agli alimenti, e non vanno confusi con i fermenti lattici contenuti nello yogurt, che, come i probiotici, sono anch’essi vivi ma non vitali, ossia non hanno la capacità di riprodursi nell’intestino. Essi idrolizzano il lattosio, tramite l’enzima lattasi, in glucosio e galattosio, rendendo lo yogurt digeribile per i soggetti con intolleranza al lattosio.

Tra i fermenti lattici vivi, i ceppi batterici più utilizzati sono quelli appartenenti ai generi Lactobacillus ad esempio Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus casei, Streptococcus, Lactococcus e Bifidobacterium.

I prebiotici invece sono sostanze non digeribili contenute in natura in alcuni alimenti ricchi in fibre idrosolubili non gelificanti quali i beta-glucani, i fruttani, i fruttoligosaccaridi indicati con la sigla FOS, l’inulina, il lattulosio che promuovono la crescita nel colon, lo sviluppo dei probiotici. I prebiotici si trovano in alimenti come aglio, cipolla, porri, banana, cicoria, germe di grano.

I simbiontici sono un mix di probiotici e prebiotici, che hanno un effetto sinergico sulla salute. Hanno capacità di migliorare da un lato la sopravvivenza degli organismi probiotici e dall’altro di favorire la formazione di un substrato specifico alla flora batterica intestinale gia’ residente. Tra le potenzialità riconosciute ai simbiontici vi è il miglioramento dell’intolleranza al lattosio e di assorbimento di alcuni minerali quali calcio, ferro e magnesio, ma anche la capacità di ripristino della motilita’ intestinale, nonché dei processi di assorbimento e secrezione e di protezione contro infiammazioni e infezioni a carico dell’intestino, in particolare nelle forme diarroiche.