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Più salute con meno sale nel pane

Un corso di formazione per panificatori e operatori alimentari tenuto da medici

imagesTroppo sale fa male alla salute: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il consumo giornaliero non dovrebbe superare i 5 grammi (l’equivalente di un cucchiaino da tè). In realtà, senza pensarci, ogni giorno mangiando ne assumiamo dosi che risultano di gran lunga superiori al normale fabbisogno: il consumo medio in Emilia Romagna è pari a 10 grammi al giorno per gli uomini e 8 per le donne. Se cambiare le abitudini – si sa – è molto difficile, una soluzione al problema potrebbe essere quella di ridurre il contenuto di sale negli alimenti all’atto della produzione, partendo da quelli il cui consumo è maggiormente diffuso: il pane in primis.

Con questo obiettivo parte anche nel cesenate la campagna regionale “Pane meno sale. Più salute con meno sale”: mercoledì 26 febbraio Savignano sul Rubicone (via F.lli Bandiera 15) si terrà il primo corso di formazione organizzato dall’Unità Operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Sanità Pubblica di Cesena, in collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena e le Associazioni di Categoria dei panificatori, e rivolto ai panificatori e agli operatori alimentari affinché, condividendo gli obiettivi della campagna, si impegnino a produrre pane con meno sale e a promuoverne l’acquisto.

Il consumo eccessivo di sale è un nemico silenzioso che, insieme a una cattiva alimentazione, al sovrappeso e alla scarsa attività fisica, è all’origine delle malattie cardiovascolari e dell’ipertensione arteriosa, a cui, secondo i dati dell’Oms, sono riconducibili oltre il 60% dei casi di ictus cerebrale e circa il 50% dei casi di cardiopatia ischemica – dichiara la dottoressa Marina Fridel, direttore dell’U.O. Igiene degli Alimenti e Nutrizione di Cesena. La riduzione del sale rientra nelle politiche regionali per promuovere stili di vita sani. Si è scelto di concentrarsi soprattutto sul pane perché contiene meno sale rispetto ad alimenti come, ad esempio, i formaggi o i salumi, ma viene consumato quotidianamente e per questo motivo nel tempo i risultati posso essere più significativi”.

Il progetto nasce nel 2009 a livello nazionale da un protocollo d’intesa fra Ministero della Salute e associazioni di categoria della panificazione nell’ambito del programma ministeriale ‘Guadagnare salute, rendere facili le scelte salutari’. “Ad aprile del 2013 – racconta la dottoressa Fridel – la Regione ha promosso un accordo con le associazioni di panificatori dell’Emilia Romagna con due obiettivi: far produrre un pane con un contenuto di sale ridotto del 15% rispetto a quello abitualmente in commercio e promuovere il prodotto ‘Qualità Controllata’, ovvero un pane prodotto anch’esso con poco sale e a regime biologico e sostenibile. Dall’avvio dell’accordo alcuni fornai hanno deciso di ridurre il sale in ogni tipo di pane, altri hanno scelto di sperimentare inizialmente solo su alcuni tipi, come il pane comune. La differenza di sale, comunque, non si percepisce, il sapore non cambia.

Per dare attuazione all’accordo in tutta la regione sono previsti dei corsi di formazione per operatori di settore; sul nostro territorio il primo incontro è in programma a Savignano – continua la dottoressa Fridel –. Si parlerà dell’importanza di ridurre il sale nel pane, ma anche di temi legati alla sicurezza alimentare; in questo modo il corso ha valore anche per l’aggiornamento professionale dell’alimentarista”.

Al termine del corso i panificatori potranno scegliere se aderire o meno alla campagna, impegnandosi a produrre pane con meno sale e a promuoverne l’acquisto, non aumentando il prezzo di vendita. I panifici che aderiranno al progetto saranno facilmente riconoscibili, esporranno infatti nel proprio negozio una vetrofania con il logo e lo slogan della campagna ‘Pane meno sale. Più salute con meno sale’, insieme al cuore sorridente del logo ‘Guadagnare in salute’. La campagna si rivolge così anche al consumatore, che, grazie alle vetrofanie e al materiale informativo, potrà scegliere che tipo di pane acquistare per avere un apporto ridotto di sale e quindi seguire un’alimentazione sana e corretta. 
“La forza di questo progetto – conclude la dottoressa Fridel – sarà portare avanti nel tempo un lavoro capillare e concreto in tutto il territorio, partendo dal pane per arrivare a ridurre il sale in tutta la dieta”.

 

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