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Pelle giovane più a lungo? Fate un’ora di sport al giorno

Al villaggio Coppa Davis di Napoli scuole protagoniste di “Sport e Salute” 

camilla-giorgiMens sana in corpore sano: è questo lo spirito con cui il Provveditorato agli Studi di Napoli ha accolto l’invito degli organizzatori della Coppa Davis a portare circa 300 studenti di 12 diverse scuole secondarie di Napoli alla manifestazione “Sport e Salute”, che si è tenuta lo scorso fine settimana al villaggio Coppa Davis.

Lo sport e la salute – ha dichiarato la professoressa Gabriella Fabbrocini, docente di Dermatologia e Venereologia presso l’Università “Federico II” di Napoli e coordinatrice dell’incontro – sono un binomio inscindibile, soprattutto per gli adolescenti, per i quali, secondo le ultime ricerche, l’aspetto estetico sarebbe al primo posto nella lista dei loro desideri”.

Lo sport, dunque, come soluzione per arginare i problemi di sovrappeso e obesità e per prevenire i rischi di cardiovascolari in età adulta? “Certamente, ma non si tratta solo di questo. Il professor Fallon ed altri studiosi dell’Università di Oxford hanno dimostrato come i soggetti che non praticano sport vadano maggiormente incontro a problematiche cutanee, soprattutto acne e psoriasi”, precisa l’esperta.

Non c’è da stupirsi, quindi, di questo legame tra mancata attività fisica e peggioramento delle condizioni della pelle. Spiega, infatti, Gabriella Fabbrocini: “Non fare sport alimenta l’infiammazione alla base delle due suddette patologie. Ciò è da mettere in relazione sia alla maggiore quota di glucosio che rimane nel sangue e non viene bruciata dall’attività fisica, sia al maggior livello di stress cui è sottoposto il nostro corpo”.

Ma in che modo situazioni di stress mentale possono danneggiare la pelle? “Lo stress fa innalzare la produzione di cortisolo, un ormone secreto dalle ghiandole surrenali, che può aggravare le patologie citate” chiarisce la specialista. Riassumendo, dunque, le malattie cutanee, in particolare l’acne e la psoriasi, peggiorano sotto stress. Ecco che lo sport, riducendo questo fattore e facendo innalzare il livello di endorfina – un ormone prodotto dal nostro corpo con proprietà analgesica ed eccitante, più comunemente noto come “ormone della felicità” – migliora le condizioni psicofisiche e, indirettamente, arreca benefici alla pelle.

Non dimentichiamo, inoltre, che fare sport nell’età della pubertà avrà benefici anche a lungo termine, preservando la pelle ed evitando la comparsa delle rughe. Fare sport significa aumentare la gittata cardiaca, la perfusione dei tessuti, la disponibilità di nutrienti a livello cutaneo e quindi lo stimolo alla neocollagenesi. L’induzione alla neocollagenesi passa anche attraverso un’eliminazione delle cellule morte e un aumento del turnover cellulare per far sì che la pelle risulti più nutrita e ossigenata. Insomma, muoversi con continuità in età adolescenziale significa invecchiare meglio, puntualizza la professoressa Fabbrocini.
Fare attività fisica quotidianamente è, quindi, il segreto per una pelle perfetta. Non sempre però è facile riuscire a ritagliarsi un po’ di tempo per la cura del proprio corpo, ma i benefici sono davvero notevoli. “Un’ora di sport al giorno – conclude la dermatologa – rallenta di ben 50 ore il processo di invecchiamento cellulare cui è soggetta la nostra pelle. Si comprende facilmente come tale aspetto possa essere, pertanto, una leva fondamentale per far sì che i giovani adottino degli stili di vita corretti”.

Durante l’incontro si è parlato proprio di come lo sport possa salvare la pelle, ma anche – grazie alla presenza della professoressa Annamaria Colao, docente di endocrinologia – di come possa prevenire le tante patologie croniche, quali il diabete e l’arteriosclerosi, legate a problemi di obesità e sovrappeso.
Al termine dell’incontro, a 4 studenti meritevoli sono state consegnate dal presidente del T-Club Napoli, Luca Serra, altrettante borse di studio che prevedono la partecipazione gratuita a stage di tennis nell’annualità 2014/2015. Alla manifestazione ha partecipato anche la dottoressa Luisa Franzese, Vice Provveditore agli Studi, e sono stati presentati i programmi di punta condotti all’interno delle scuole secondarie in collaborazione con le ASL e i centri sportivi, al fine di promuovere campagne di sensibilizzazione nei confronti dello sport, specialmente in situazioni di disagio economico.

Lo sport deve essere parte integrante della giornata di un adolescente – ha dichiarato l’on. Raffaele Calabrò, Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro – e la scuola deve avere un ruolo prioritario in tale aspetto educativo. Iniziative come quella della Coppa Davis a Napoli possono rappresentare un’occasione di recupero per l’elevatissima dispersione scolastica che si realizza nella nostra regione e possono dare dei modelli estremamente positivi per le generazioni future. Compito delle istituzioni deve essere quello di favorire tali collaborazioni attraverso forme di incentivazione su tutto il territorio campano con la classe medica, le realtà territoriali delle ASL e le associazioni sportive”.

Promuovere lo sport significa dunque anche avvicinare i giovani a questa realtà e offrire loro uno scenario alternativo che li allontani dalle cattive abitudini, quali alcol e nuove droghe, che, invece di bruciare calorie, rischiano di “bruciare” solo i neuroni delle generazioni future.