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Pediatria: Orfeo (Sin), ‘reparti sotto pressione per virus respiratorio sinciziale’

Roma, 29 nov. (Adnkronos Salute) – “Sia nelle strutture del Nord che in quelle del Sud si vive un momento particolarmente complicato” nei reparti pediatrici per un aumento del “virus respiratorio sinciziale” che “quest’anno preoccupa i genitori dei bambini sotto i due anni, i più colpiti”. A lanciare l’allarme è Luigi Orfeo, presidente nazionale della Società italiana di neonatologia (Sin) e direttore terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma.

“La situazione viene peggiorata – spiega Orfeo – dalla concomitanza con il Covid. Infatti, mentre le persone di età più avanzata sono vaccinate, i bambini sotto i 12 anni non hanno strumenti di protezione e molti di loro vengono contagiati. Siamo in attesa dell’autorizzazione dell’Ema”, l’agenzia europea del farmaco “per l’estensione della vaccinazione alla fascia 5-11 anni, che dovrebbe arrivare a breve”.

Il virus si presenta con tosse e raffreddore, che possono poi evolvere in bronchioliti. Nel 2021 è arrivato in anticipo, complici le misure di contenimento da Covid adottate lo scorso anno, che ne avevano bloccato la diffusione. Due bambini di 5 e 11 mesi di Napoli e La Spezia, purtroppo, non hanno superato l’infezione.

“Questo virus è molto frequente e – avverte Orfeo – rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero sotto l’anno di età. È facile contrarlo se si frequentano luoghi affollati, come la scuola. Esistono alcuni aspetti ai quali i genitori possono fare attenzione, come ad esempio – evidenzia il medico – la perdita dell’appetito. Alla comparsa dei primi sintomi è importante una visita pediatrica. Non esiste una terapia specifica ma cogliendo per tempo i segnali e con un pronto intervento pediatrico si può evitare il ricovero in ospedale che si renderebbe necessario in caso di peggioramento della respirazione”.

“Come Società italiana di neonatologia – afferma il vertice Sin – prestiamo particolare attenzione a tutti i piccoli pazienti, compresi i prematuri. Per i nati prima della 29esima e fino alla 35esima settimana è prevista una profilassi con anticorpo monoclonale, che viene somministrata entro i primi sei mesi. Dalla 29esima alle 35esima – aggiunge Orfeo – è consigliata nei bambini che presentano fattori di rischio. Consiste in 5 iniezioni intramuscolari da effettuare una volta ogni 30 giorni, da novembre a marzo, la stagione epidemica. Considerato l’anticipo della stagione epidemica in alcuni casi è anche possibile una sesta dose ad aprile”.

“Per i bambini più grandi – conclude il neonatologo – la sola protezione passa dall’igiene primaria, con le stesse precauzioni che abbiamo imparato con il Covid: lavaggio e disinfezione delle mani, mascherine, attenzione a non frequentare luoghi chiusi e affollati, distanziamento. Lo scorso anno li abbiamo tenuti al sicuro proprio in questo modo”.