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Pediatria: l’esperto, ‘virus invernali affliggono 1,2 mln bimbi under 6’

Roma, 13 gen. (AdnKronos Salute) – Tosse, raffreddore, mal d’orecchio, ma anche diarrea e vomito, con o senza febbre. “La situazione è piuttosto critica: possiamo stimare ad oggi 1,2 milioni di bambini italiani tra 6 mesi e 6 anni malati per colpa dei virus invernali”. Parola del pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, che ha realizzato per l’AdnKronos Salute un’indagine contattando 29 colleghi in tutta Italia. “Questo è un periodo nero per i piccoli – sintetizza il medico – e ad essere particolarmente colpiti sono i bambini di meno di 6 anni, mentre in generale fino ai 6 mesi i piccoli vengono allattati al seno e questo è un fattore protettivo contro le infezioni”.

Ma quali sono i patogeni che insidiano ai piccoli? Al primo posto troviamo i virus influenzali o simil-influenzali: 700 mila bambini hanno tosse e raffreddore, mal di gola o d’orecchie. “Mentre mezzo milione presenta una sintomatologia a carico di stomaco o intestino con vomito, nausea, inappetenza, dolore addominale o diarrea – precisa Farnetani – Una sintomatologia che in genere viene definita anche ‘vomito invernale’, perché molto comune in questo periodo dell’anno; prima inizia il vomito, poi compare la diarrea”.

L’insidia maggiore, in questi casi, è rappresentata dalla disidratazione. “Il disturbo può provocare attacchi di vomito e scariche violente, e il fatto che poi il bimbo sia inappetente lo espone al pericolo di disidratazione. E’ importante dunque non forzare il bimbo a mangiare, ma piuttosto assicurarsi che beva liquidi poco e spesso, meglio se con il cucchiaino, per non stimolare nuovamente il vomito”, suggerisce Farnetani.

Di questo milione e 200 mila di bambini ammalati, “550 mila presentano anche la febbre. In genere non si tratta di una temperatura particolarmente alta: in media fra 38 e 39 gradi”. Il consiglio del pediatra è quello di non avere fretta a far tornare il piccolo all’asilo o a scuola, per evitare complicazioni e nuove infezioni: “Meglio accertarsi che sia perfettamente guarito”, raccomanda.