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Pasta e scienza a braccetto per la salute del cuore

Ogni giorno nei piatti e nelle case degli italiani, la pasta ha sempre contraddistinto l’Italia e la sua tradizione culinaria in giro per il mondo.

Un alimento buono, gustoso e genuino, valido per l’alimentazione dei bimbi e degli adulti, senza distinzioni. Ma la pasta non è solo buona per il palato. Si ritiene che possa essere anche funzionale per il benessere, per la salute e addirittura complementare per la cura di alcune patologie cardiache.

Forte di questa convinzione il Pastificio Granoro, da diverso tempo fermo sostenitore delle proprietà “nutraceutiche” della pasta, ha già avuto modo in questi anni di sperimentare e mettere in commercio la pasta CuoreMio ottenuta da semola di grano duro e farina di orzo naturalmente ricca di fibre solubili  (i betaglucani) che, mantenendo il gusto e la bontà della pasta tradizionale, aiuta a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.

Una formula rivoluzionaria, che non ha lasciato indifferenti i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i quali hanno stretto un accordo triennale con l’azienda pugliese che finanzierà un prestigioso progetto di ricerca finalizzato a studiare gli effetti della pasta nella prevenzione dell’insufficienza cardiaca dopo infarto.

“Il Pastificio Granoro – spiega l’Amministratore Delegato Marina Mastromauro, di recente in visita a Pisa presso la struttura della Scuola Sant’Anna per conoscere la struttura e i ricercatori impegnati nel progetto di ricerca – sta da tempo dirigendo i suoi investimenti verso la produzione di alimenti che oltre ad essere buoni possano essere funzionali alla salute, oltre alla cultura della prevenzione. Per questo abbiamo accolto con piacere la proposta della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, riconosciuta come una delle Eccellenze nel territorio nazionale e non solo, nonchè punto di incontro per la specializzazione di talenti provenienti da tutto il mondo, per condividere un progetto che potrebbe rivoluzionare il ruolo e la funzione della pasta”.

Sei i ricercatori (biologi, medici, istopatologi) guidati dal Dott. Vincenzo Lionetti impegnati in un progetto di ricerca (triennale) finalizzato a dimostrare come l’assunzione di pasta arricchita di betaglucani  possa essere utile alla prevenzione dell’insufficienza cardiaca dopo infarto acuto del miocardio.

“Le ultime ricerche – spiega il Dott. Lionetti – condotte anche presso i nostri laboratori, hanno messo in evidenza l’importanza dei fattori esterni nel favorire la capacità di riparo del muscolo cardiaco. Tra di essi l’alimentazione è di primaria importanza. La nostra sfida è duplice: vogliamo garantire la cura di una patologia, alla quale oggi si può ovviare in modo limitato, utilizzando un approccio salutistico e non invasivo, favorendo uno stile di vita ed un’alimentazione sana. Sappiamo che i principi attivi contenuti nella pasta, infatti, possono favorire l’assimilazione dei farmaci per il riparo del cuore, somministrati ai pazienti colpiti da infarto”.

L’indagine biochimica e clinica firmata Granoro e Sant’Anna seguirà rigidi protocolli internazionali  con il fine ultimo di mettere a punto un efficace e non invasivo approccio terapeutico di tipo cardionutraceutico.

“Attendiamo con fiducia i risultati delle ricerche dell’equipe del Sant’Anna – conclude la Dott.ssa Marina Mastromauro – che se confermati potrebbero rivoluzionare il concetto stesso della nostra produzione pastaria. Essere i pionieri di un nuovo modo di concepire il cibo è per noi un motivo di grande orgoglio. Pensare al nostro prodotto principale non solo buono e soddisfacente per i nostri consumatori ma anche fonte di benessere e prevenzione per alcune patologie cardiache, ci invoglia a proseguire con grande convinzione nella nostra missione”.