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Papilloma virus, il vaccino adesso è per tutta Italia

Il piano era stato attuato fin dal 2008 ad Arezzo e in Toscana. Ecco il programma. Una tutela contro il cancro dell’utero.  Il nuovo piano nazionale dei vaccini (il precedente è di sette anni fa), prevede l’introduzione della vaccinazione contro il papilloma virus. La nostra provincia e la Toscana avevano anticipato questa scelta fin dal 2008.Ogni anno in Italia 3500 donne si ammalano di cancro all’utero (in Toscana l’anno passato sono state oltre 200)  e purtroppo quasi la metà di queste hanno meno di 18 anni. Nella sola provincia di Arezzo  la media annua è di 18/20 casi di cancro dell’utero.L’Oms, Organizzazione mondiale della sanità,  stima che il 75% della popolazione femminile entri in contatto con il virus almeno una volta durante la sua vita.

Ma che cosa è il Papilloma Virus, in sigla HPV?

Tutti i tumori del collo dell’utero sono causati dall’HPV. Ci sono i tipi di virus del papilloma umano a basso rischio (quelli che attaccano la cute) e  quelli ad alto rischio (che attaccano le mucose). Tre donne contraggono un’infezione genitale da HPV nel corso della propria vita. La grande maggioranza di queste infezioni è destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi grazie al sistema immunitario. Solo in caso di persistenza nel tempo di infezioni di HPV al alto rischio oncogenico (tipo 16 e 18) è possibile, in una minoranza e nel corso di parecchi anni, lo sviluppo di un tumore maligno del collo uterino.

Come si contrae e si riconosce?

Gli HPV si contraggono tramite contatto diretto (sessuale, orale e cutaneo). Non sono presenti in liquidi biologici quali sangue o sperma. Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed è massimo nell’età più giovanile (20-35 anni). Il virus è più frequentemente trovato tra le popolazione promiscue e in condizioni precarie di igiene. L’uso del profilattico non pare avere azione protettiva completa in quanto l’infezione è spesso diffusa anche alla cute della vulva e perineo, inoltre è accertata la frequenza di portatori sani. Nella maggioranza dei casi l’infezione è asintomatica e certe volte si può manifestare con secrezioni in sede genitale. La presenza di HPV nel collo uterino possono essere riconosciute attraverso Pap-Test, colonscopia e tecniche di patologia molecolare.

La scelta, adesso nazionale, del vaccino?

Nel caso dell’HPV ci sono due strategie vaccinative: preventiva e terapeutica. La prima si interessa di prevenire l’insorgenza delle infezioni, la seconda (ancora a un livello sperimentale) di curarle una volta che queste sono già in atto. Per questo adesso si punta con energia su una preventiva azione sul territorio attraverso campagne di vaccinazioni gratuite programmate fin dai 12 anni di età, si potrà agire contro lo sviluppo del tumore all’utero causato dal virus. Resta comunque fondamentale il Pap-Test anche attraverso l’attività di screening gratuito, a tutte le donne tra i 25 e 64 anni che può identificare precocemente eventuali lesioni provocate dal virus.La Regione Toscana già dal 2008 ha promosso una vasta campagna inviando una lettera a casa (attraverso le varie Asl) per invitare le ragazze nate nel 1997 a vaccinarsi.Nel 2009 è stata la volta di quelle nate nel 1998 e 1994, recuperando le giovani nate nel 1993. Solo per le ragazze del 1995 e 1996, la vaccinazione gratuita, sarà effettuata su richiesta dei genitori.Dal 2010 sono state  chiamate per la vaccinazione attiva le nate nel 1999 e quelle del 1995 in caso non si fossero presentate spontaneamente nel 2009. Di conseguenza potranno vaccinarsi gratuitamente con la richiesta dei genitori, le giovani nate nel 1996.Nel 2011 le ragazze nate nel 2000 e recuperate quelle del 1996. E con questo meccanismo si prosegue, anche quest’anno con la chiamata in prima battuta delle ragazze nate nel 2001 e il recupero di quelle del 1997.Va detto che in caso di adesioni ritardate, la gratuità della vaccinazione resta valida fino al limite dei 16 anni compiuti.

Notizie utili per la vaccinazione

Una volta ricevuta la lettera a casa con la chiamata alla vaccinazione, ci si può rivolgere presso tutti i centri vaccinali pediatrici della Usl8 di appartenenza. Si tratta di una iniezione intramuscolo di vaccino suddiviso in tre dosi, da effettuarsi in 6 mesi. Per tutte le informazioni ci si può rivolgere anche al medico di famiglia o al pediatra. Per le ragazze tra 16 e 26 anni che non hanno effettuato la vaccinazione prevista dal Calendario vaccinale della Regione c’è una novità: potranno farlo presso gli ambulatori per le vaccinazioni degli adulti di zona pagando la metà del costo in farmacia del vaccino. Vaccinarsi  presso gli ambulatori della USL garantirà la registrazione della vaccinazione,  informazione importante per poter comprendere in futuro  l’efficacia sul  campo del vaccino. Per vaccinarsi sarà sufficiente  prenotarsi presso i centri  vaccinali  adulti  delle varie zone della Azienda USL.