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Ottavo Congresso Internazionale di Chirurgia Plastica Rigenerativa. 2 e 3 dicembre, Roma

45245952fc8c5c5e099a3e444bf8f32a_ee8970cc46e18c30fde736474b845b7bIl 2 e 3 dicembre, al Roma Aeterna Hotel (Roma), si terrà l’ “VIII Congresso Internazionale di Chirurgia Plastica Rigenerativa” presieduto dal Prof. Valerio Cervelli. Il congresso sarà come ogni anno l’occasione per confrontarsi sugli ultimi ritrovati scientifici e fissare gli obiettivi della futura ricerca nel campo delle Scienze Mediche Rigenerative.

Che cos’è la chirurgia rigenerativa. Per Chirurgia Rigenerativa si intende quella branca della Chirurgia Plastica dedita allo studio, alla sperimentazione e all’attuazione di tecniche medico-chirurgiche che mirano a “guarire” malattie e danni d’organo di varia natura al fine di restituire funzione e integrità a parenchimi e tessuti danneggiati. Tutto con relativa “poca invasività di approccio” consentendo al paziente di avere un decorso post-operatorio rapidissimo.

Il tessuto adiposo e il bioprinter in 3D. Grande protagonista sarà il tessuto adiposo, sempre più argomento di interesse per coloro che cercano di utilizzarlo a fini rigenerativi, biorivitalizzanti ed estetici. Tale tessuto, ampiamente disponibile nel corpo umano, fonte di cellule staminali e utile a migliorare le parti danneggiate, è anche capace di promuovere l’attecchimento del grasso stesso nelle zone di innesto. In questo caso basti pensare alla lipostructure, tecnica chirurgica inventata da Sidney Coleman, ospite alla conferenza, in cui il grasso viene posizionato in maniera ottimale, favorendone l’attecchimento e quindi il ripristino dei volumi laddove siano alterati.

Altro argomento in discussione sarà la bioprinter, tema che coinvolge l’Ingegneria Biomedica applicata alla Medicina Rigenerativa. Queste stampanti, infatti, sfruttano il principio delle avanguardistiche stampanti 3D per letteralmente” scolpire” tessuti ed organi complessi creando degli “scaffold” biocompatibili. Attraverso tecnologie differenti, le cellule vengono posizionate in punti precisi di queste impalcature dove possono vivere e proliferare svolgendo la loro funzione fisiologica, interagendo con altre cellule vicine posizionate ad hoc in una complessa architettura tridimensionale, fino a riprodurre, questo il fine delle ricerche, un network cellulare sovrapponibile nella funzione ai tessuti viventi. Gli occhi del mondo scientifico guardano con interesse a queste soluzioni: una volta perfezionata, la tecnica del bioprinting. permetterebbe di ovviare a grandi problemi sanitari come la necessità di tessuti ed organi da trapiantare, la possibilità di riparare tessuti utilizzando cellule “self”, scongiurando così immunoterapie imponenti e la capacità di ottenere tessuti privi di rischi infettivi perché biongenerizzati quindi non ottenuti da donatori.

L’alternativa alla classica rinoplastica. Si parlerà anche di “rinoplastica tecnologica”, che rappresenta una tecnica innovativa in cui alla tradizionale rinoplastica si fornisce un’alternativa: il paziente fa un prelievo ematico utile a preparare il suo PRP (Plasma ricco di piastrine). Tale prelievo, inglobati in lamine di PRP, sarà utilizzato come vera struttura da posizionare nel setto o in altre zone del naso dove, replicandosi, formeranno la nuova cartilagine.

Concetto simile è quello del trapianto dei capelli stimolato con fattori di crescita derivati dal PRP. Come già indicato, nel PRP sono contenuti diversi fattori di crescita, prodotti naturalmente dalle piastrine. Tali fattori di crescita hanno la capacità di stimolare la rigenerazione dei tessuti. Ad oggi la gran parte degli studi evidenzia come il PRP sia arricchente del cuoio capelluto e migliori l’attecchimento degli innesti piliferi, nonché la qualità dello spessore del capello.

A proposito di tali studi è recente la pubblicazione a nome del Prof. Cervelli che ha dimostrato, in uno lavoro istomorfometrico e tricoscopico, come il PRP abbia effetti importanti sulla cute del cuoio capelluto e dei capelli in caso di alopecia androgenetica.

Altro capitolo della Chirurgia Rigenerativa è certamente quello connesso al ringiovanimento e trattamento delle patologie degenerative degli organi genitali esterni. In patologie quali ad esempio il lichen cutaneo, caratterizzato da atrofia della cute e delle mucose con danni notevoli alle strutture che compongono cute e sottocute, o anche, similmente, la sclerodermia, l’utilizzo di innesti locali di tessuto adiposo nonché delle cellule della frazione vasculo stromale da esso derivate, permette un miglioramento qualitativo e funzionale notevole con un sostanziale ripristino della vita sessuale unito ad una risoluzione della sintomatologia dolorosa.