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“Obesity day”, le dieci regole per vivere in salute

La giornata sul tema è organizzata dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica

700_dettaglio2_OBESITA-2Anche quest’anno, il 10 ottobre, l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) organizza l’Obesity day, giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione sul tema dell’obesità. L’obesità è una patologia cronica caratterizzata da un accumulo eccessivo o anormale di tessuto adiposo che può influire negativamente sullo stato di salute, causando un incremento nella morbilità e nella mortalità dei pazienti che ne sono affetti.Quando un paziente può essere definito obeso? L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo e sta assumendo, sempre di più, i caratteri di un’epidemia globale. Dai dati del sistema di sorveglianza Passi 2009-2012 emerge che due adulti su cinque (42 per cento) sono in eccesso ponderale, con il 31 per cento in sovrappeso e l’11 per cento di obesi.

Ecco le 10 regole per vivere bene in salute codificate dagli esperti: organizzare una regolare attività fisica, fare attenzione ai condimenti, distribuire meglio il cibo che si mangia durante la giornata, masticare con calma e mettere in bocca pezzi piccoli di alimenti, non eliminare i cibi ritenuti erroneamente ingrassanti: pasta, pane e cereali e mangiare frutta e verdura tre volte al giorno, eliminare l’alcol: massimo due bicchieri di vino al giorno per l’uomo e uno per la donna, mangiare pesce e carne bianca come fonte di proteine senza dimenticare i legumi, proporre obiettivi raggiungibili, mantenere il dimagrimento.

L’Azienda Usl di Piacenza partecipa all’Obesity Day aprendo giovedì le porte dell’unità operativa Nutrizione clinica, di cui è responsabile Mara Negrati, ai cittadini interessati al problema. Dalle ore 10 alle ore 15, medici, dietiste e nutrizioniste saranno a disposizione per la rilevazione dei parametri antropometrici (peso, altezza, indice di massa corporea e circonferenza vita), per la misurazione della pressione arteriosa e della glicemia. Il personale sanitario fornirà inoltre indicazioni sulla prevenzione e cura dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione. Dalle ore 13 alle 15  sarà inoltre presente il chirurgo Edoardo Baldini, coordinatore del programma di Chirurgia bariatrica dell’Ausl di Piacenza, disponibile a fornire consulenze specifiche sul percorso chirurgico per l’obesità grave. 

Obesità e sovrappeso sono diffusi in maniera preoccupante anche in età pediatrica. “L’obesità – sottolinea la dottoressa Negrati – non rappresenta tanto un fattore estetico quanto un elemento di aumentato rischio di sviluppo di diverse patologie (diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, osteoporosi e tumori)”. I quasi 5 milioni di obesi in Italia rappresentano un costo sociale annuo per il nostro paese di 8,3 miliardi di euro pari al 6,7 per cento della spesa sanitaria pubblica. Un altro tema cui si vuole dare risalto in questa giornata – aggiunge – è il preoccupante connubio che vede intrecciarsi la patologia dell’obesità a una condizione di difficoltà economiche sempre crescenti”.

 Lo schema alimentare che proponiamo – spiega Negrati – è quello della dieta mediterranea, denominazione ideata negli anni 60 dal nutrizionista Ancel Keys per definire quello che ebbe modo di osservare sulle abitudini alimentari  di alcune popolazioni dell’area del Mediterraneo”. L’esperto evidenziò che l’aderenza a questo stile alimentare era significativamente associata a una riduzione del rischio di cancro, di malattie cardiovascolari e a una riduzione della mortalità totale. Aderendo all’Obesity day – conclude la dottoressa Negrati – è nostra intenzione provare a spostare l’attenzione dei mass media  e dell’opinione pubblica da una visione estetica dell’obesità alla consapevolezza del danno alla salute che comporta e che ci spinge con entusiasmo a dire “Obesità: rimbocchiamoci le maniche”.

Giuseppe Fatati coordinatore dell’ObesityDay, commenta: “È innegabile che la società contemporanea fornisce un’ampia gamma di occasioni per consumare cibi e bevande. Si tratta di una forma di consumo facile che può condurre inavvertitamente al cosiddetto“iperconsumo passivo”, in cui i soggetti non si accorgono di mangiare prodotti ad alta densità energetica e in quantità eccessiva. Negli ultimi 50 anni tutto è cambiato.

Soprattutto, si sono profondamente modificati i costumi e i comportamenti alimentari. Le eccedenze alimentari di alcuni prodotti hanno poi indotto strategie di marketing per aumentarne il consumo con sofferenza di alcuni comparti quali cereali, frutta e vegetali. Il rapido evolversi in senso negativo della situazione richiede soluzioni e interventi strutturali innovativi. L’Obesity day è una proposta pratica ad alta resa”.