Vai al contenuto

“Non divieti ma scelte consapevoli”, è lo slogan dell’Obesity day che si terrà mercoledì 10 ottobre

Si tratta di una giornata nazionale di sensibilizzazione su sovrappeso e salute per prevenire e informare sull’obesità.In Italia oltre il 40% della popolazione ha problemi di peso e di questi, circa il 10% è obeso.“Il sovrappeso è anche un problema che interessa circa un bambino su tre in età scolare – sottolinea Giuseppe Vannucchi, direttore dell’Unità funzionale Igiene degli alimenti e nutrizione dell’ASL 4 –  l’obesità è una patologia che influenza negativamente lo stato fisico e psicologico delle persone. Inoltre è un importante fattore che aumenta il rischio di sviluppare altre patologie come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, la sindrome metaboliche, le malattie cardiovascolari e osteoarticolari.  La terapia per l’obesità va indirizzata alla correzione delle abitudini alimentari e ad una attività fisica compatibile con le condizioni cliniche del paziente.”

L’Asl 4 e la Società della Salute area pratese, nel corso degli ultimi anni hanno individuato aree di intervento per migliorare l’alimentazione quotidiana e favorire l’attività fisica nei ragazzi e negli adulti. Per l’anno scolastico 2012-2013, l’Unità funzionale formazione educazione e promozione della salute dell’ASL 4, nell’ambito del programma “Scuola e Salute” ha coinvolto ragazzi e insegnanti della Scuola primaria e secondaria con alcuni  interventi, tra i quali: “ Pronti, attenti..via!”, “Percorsi di benessere”, “ Linee guida per l’educazione alimentare nella scuola italiana” e “Emozioni e cibo” ; con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e sviluppare la cultura del cibo promuovendo gli aspetti nutrizionali.

Anche i pediatri ed i medici di famiglia hanno collaborato convinti che la scuola e la famiglia siano un prezioso alleato per la promozione della salute.

Scheda approfondimento:

Le risposte del dottor Giuseppe Vannucchi direttore dell’Unità funzionale Igiene degli alimenti e nutrizione dell’ASL 4.

Perché l’ obesità è in aumento?

In parte  è dovuto ad un incremento dei consumi alimentari, soprattutto di alimenti ad alta densità energetica e basso valore nutrizionale come dolciumi, snack  dolci, o salati, bevande zuccherate.  Inoltre il dispendio energetico è calato drasticamente. Non bruciamo più calorie per muoverci durante il lavoro, nel tempo libero, negli spostamenti e in tutti gli atti della vita quotidiana.

Come si cura l’ obesità?

Nell’ obesità iniziale, o di medio grado l’ intervento deve mirare a ridurre del 5-10% il peso iniziale, in un intervallo di tempo di 4-6 mesi. La perdita di peso graduale consente di conservare la massa muscolare e di ridurre il solo tessuto adiposo. Una riduzione di tale misura  del peso corporeo è sufficiente a ridurre notevolmente gli effetti dannosi per l’ organismo dovuti all’ eccessiva adiposità. Essendo l’ obesità una malattia cronica, occorre monitorare  il paziente nel tempo, al fine di evitare un recupero del peso.

Cosa non si deve fare?

E’ molto difficile convincere le persone che per mantenersi in forma bisogna fare un po’ di fatica. E’ più facile credere a soluzioni miracolistiche e lasciarsi andare al consumismo. Invece bisogna non lasciarsi illudere dai falsi miti, dai fantomatici prodotti dimagranti, da diete marcatamente squilibrate,  da metodi drastici che fanno perdere peso, soprattutto  attraverso una perdita  di massa  magra, cioè di tessuto muscolare.

Non  serve  invece  proibirsi alcun cibo, i divieti  hanno solo l’ effetto di aumentare il valore attribuito ad un prodotto. Tutto è permesso, ma con moderazione. Infine se vogliamo  cercare di mantenerci in buona salute occorre  non cedere alla pigrizia ed alla sedentarietà.

Quali sono le strategie per la prevenzione?

L’ obesità è responsabile dell’ 1-3% della spesa sanitaria globale nella maggior parte dei paesi sviluppati. Una strategia di prevenzione contro l’ obesità  deve coinvolgere sia il settore sanitario, ma anche la scuola,  le scelte urbanistiche, le politiche  agricole, dei trasporti ed  economiche in generale.

Dal punto di vista sanitario l’ intervento singolo  più efficace è l’ educazione  dei pazienti a rischio da parte dei medici di famiglia e delle strutture territoriali che si occupano di prevenzione nutrizionale.

 

Argomenti