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‘Noi sanitari prova vivente di efficacia profilassi’

Milano, 22 mar. (Adnkronos Salute) – “Penso tutto il male possibile del fatto che ci siano difficoltà sulla vaccinazione anti-Covid agli over 80 e che ancora ci siano molte persone di questa età non vaccinate” in diverse Regioni d’Italia. “E’ folle che non si proceda in fretta dando priorità alle categorie più a rischio. Dove è stato fatto in maniera massiva, in Paesi come la Gran Bretagna o in Israele, si è osservata una clamorosa riduzione delle infezioni e dei morti. Tutti dovrebbero essere vaccinati, per carità, il messaggio è questo ed è una premessa doverosa. Ma mi sembra assurdo che passino avanti i giovani rispetto agli anziani. Capisco che i vaccini usati sono diversi e che ci siano pressioni da parte di determinate categorie, ma gli over 70, insieme agli over 80, dovrebbero essere protetti per primi. Altri Paesi hanno seguito questo criterio”. E’ la riflessione di Pier Mannuccio Mannucci, ex direttore scientifico del Policlinico di Milano, big dell’ematologia ancora operativo con la sua attività di ricerca.

Il camice bianco, 81 anni, è stato vaccinato “a febbraio, in quanto medico, con Pfizer”. Dopo, racconta all’Adnkronos Salute, “ci si sente più leggeri. Ecco, la descriverei così la sensazione che si prova. E’ un fatto psicologico, si è meno preoccupati. Sebbene, pure dopo il vaccino, bisogna comunque continuare a usare tutte le precauzioni e cautele” anti-contagio. “Io continuo a osservarle con estrema attenzione. Anche perché mia moglie, che è più giovane di me e ha 60 anni, non è ancora vaccinata e sta aspettando il suo turno”.

“Noi medici – ragiona l’internista – siamo la prova vivente in Italia del risultato spettacolare della vaccinazione. Abbiamo visto come si è praticamente quasi azzerato il numero dei contagi, passando da parecchie centinaia a poche decine”.

E, aggiunge Mannucci, “non c’è motivo per non pensare che succederà così anche nei non medici. Ma bisogna fare in fretta a vaccinare gli anziani e dare massima priorità a loro”, osserva in questi giorni di polemiche per gli intoppi registrati in alcune Regioni, come la stessa Lombardia, che hanno finito per rallentare le iniezioni scudo proprio a questa fascia più a rischio. “Ha fatto clamore anche il caso del giornalista Scanzi. Da quel che ho capito, lui si è proposto per la lista dei ‘riservisti'”, da chiamare last minute in caso di dosi di giornata avanzate, “in quanto caregiver di anziani fragili. Ma non mi sembra una cosa molto bella che guarda caso sia stato chiamato lui – osserva il medico – e invece i suoi genitori fragili non fossero ancora stati vaccinati. Vero è che la chiamata era per AstraZeneca e agli anziani viene fatto un altro vaccino, ma lo stesso non mi è sembrato bello che ci fosse un contrasto simile”.