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Nasce a Torino un centro di ricerca e sviluppo in medicina rigenerativa

La convenzione, siglata tra Università di Torino e Fresenius Medical Care, valorizza le competenza dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza. Arrivano dalla ricerca sviluppata a Torino congiuntamente dall’Università degli Studi e Fresensius Medical Care le nuove prospettive di cura per malattie croniche ed acute di fegato e rene basate sulla medicina rigenerativa. E’ questo l’ambizioso obiettivo che si sono dati il Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Torino, diretto dal prof. Paolo Cavallo-Perin e Fresenius Medical Care, azienda leader nel campo dei trattamenti di supporto renale ed epatico, sviluppando e dando vita al centro di ricerca translazionale di medicina rigenerativa.
Basandosi su studi effettuanti fin dal 2003 dal gruppo di Ricercatori coordinati dal Prof. Giovanni Camussi, Presidente del Corso di Biotecnologie Mediche, sono stati ottenuti significativi risultati, come l’identificazione di una nuova linea di cellule staminali presenti nel fegato adulto e la conseguente possibilità di produrle per uso umano. Inoltre queste cellule sono state brevettate e designate quali “Orphan drug” dalla European Medicine Agency nella terapia di malattie rare e mortali per il bambino (ad es.: i deficit del ciclo dell’urea) e nell’epatite fulminante.
Grazie alla Convenzione siglata, questo patrimonio viene portato in dote al neo costituito Centro di Ricerca Translazionale di Medicina Rigenerativa, sito presso il Centro di Biotecnologie Molecolari diretto dal Prof. Lorenzo Silengo, e permetterà lo sviluppo di studi clinici e di ricerca applicata alla cura di queste patologie, con la concreta possibilità che si possa pervenire a brevetti per trattamenti curativi mirati.
“Questa convenzione – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Prof. Ezio Pelizzetti –
rappresenta un ottimo esempio di collaborazione tra Università ed industria. La convenzione da una parte rende possibile la realizzazione di un progetto avanzato per lo sviluppo di nuove tecnologie che possono trovare applicazione in campo clinico, dall’altra rappresenta un’opportunità di formazione per i giovani con apertura alle esigenze del modo produttivo. L’interazione Università-industria ha non soltanto una valenza culturale ma può offrire e garantire importanti ricadute occupazionali”.
“L’obiettivo di questo progetto è duplice: fare di Torino un centro mondiale nello sviluppo di nuove terapie e nuovi approcci terapeutici e, al tempo stesso, creare sinergie tra pubblico e privato nella ricerca connessa al mondo produttivo” ha ricordato il Prof. Emanuele Gatti, Responsabile Emea LA di Fresenius Medical Care.
Il progetto, che ha avuto inizio nel 2003, è stato interamente finanziato da Fresenius Medical Care ed ha coinvolto oltre 20 ricercatori, con investimenti nell’ordine di 25 milioni Euro”.
“Le malattie acute e croniche di rene e fegato interessano ogni anno larghi strati della popolazione e richiedono nuovi approcci terapeutici da affiancare alle terapie farmacologiche convenzionali ed al trapianto – spiega il Prof. Ezio Ghigo, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino – Negli ultimi anni le terapie biotecnologiche avanzate hanno fatto enormi progressi in ambito pre-clinico. Tuttavia la loro applicazione clinica richiede non soltanto un approfondimento degli ambiti applicativi ma anche dei problemi relativi alla bio-sicurezza. Lo scopo di questa importante iniziativa di ricerca e sviluppo è quello di traslare gli studi pre-clinici in protocolli terapeutici potenzialmente applicabili alla clinica. La pregressa collaborazione tra università di Torino e Fresenius ha già generato importanti frutti in termini di conoscenze e di potenziali prodotti applicativi. Con il presente accordo – conclude Ghigo – si rafforza e si estende ulteriormente questa collaborazione con la finalità di sviluppare approcci sperimentali con una diretta ricaduta sulla ricerca clinica”.
“Questo Centro – sostiene il Dott. Angelo Lino Del Favero, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino – darà ancor più lustro a livello italiano e mondiale alla neonata Città della Salute e della Scienza, esaltandone le caratteristiche che la contraddistinguono, ovvero la ricerca e l’assistenza. E’ una grande opportunità per il presente e soprattutto per il futuro in campi di particolare interesse, quali quello delle cellule staminali e quello della medicina rigenerativa per malattie acute di fegato e reni”.
Con la costituzione del Centro di Ricerca Traslazionale, Torino entra a buon diritto nel network internazionale dei centri più avanzati per l’identificazione di terapie rigenerative per il trattamento di gravi patologie.

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