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Assegnato il Nobel a chi scoprì l’epatite C

Oggi è stato assegnato il premio Nobel per la medicina a Michael Houghton, Harvey Alter e Charles Rice i quali hanno scoperto il virus Hcv, la causa dell’epatite C. Questo virus è causa di una delle epidemie più vaste al mondo che, stando ai dati  dell’OMS, colpisce 70 milioni di persone e ne uccide 400mila ogni anno. Grazie agli studi di questo tre scienziati, è stato possibile mettere a punto dei test del sangue e delle medicine che hanno salvato milioni di vite.

 

Alter, 85 anni, ha commentato dopo la notizia: “Veder guarire così tante persone è emozionante”. I suoi primi studi sul virus dell’epatite C risalgono agli anni ’70, quando si notarono delle malattie simili alle epatiti A e B, trasmesse da trasfusioni del sangue, senza che fosse possibile capire quale fosse il microrganismo responsabile. Solo nel 1989 Houghton è riuscito per primo a completare la sequenza genetica del virus, mentre Rice ha risolto il rompicapo del suo meccanismo di replicazione. Dopo aver sciolto questo nodo, una decina di anni fa si è trovato il primo farmaco efficace, il Sofosbuvir.

 

Ai vincitori viene assegnata una medaglia d’oro e 940mila euro da dividersi fra i premiati, rimandando la cerimonia di consegna dei premi da parte del re di Svezia all’anno prossimo, causa pandemia. L’anno scorso il riconoscimento era andato a William Kaelin, Peter Ratcliffe e Gregg Semenza che avevano scoperto il meccanismo con cui le cellule reagiscono alla carenza di ossigeno.

 

Non c’è da meravigliarsi che il Covid-19 non sia rientrato fra le scelte del premio svedese. I Nobel scientifici vengono in assegnati a studi di parecchi anni, riguardanti la scienza di base. Ma le scoperte selezionate da 50 esperti del Karolinska Institutet di Stoccolma, l’università medica più prestigiosa di Svezia, raramente restano senza utilità. Basti pensare al Nobel del 1993, dedicato a un metodo per prendere dei segmenti di Dna e moltiplicarli in laboratorio. Oggi questa tecnica, PCR, viene usata 100mila volte al giorno solo in Italia per rilevare il Covid nei tamponi. Nel 1984 venne scelta la scoperta su come manipolare il sistema immunitario usando gli anticorpi monoclonali. Ora questo nome ci sta diventando più familiare, trattandosi di uno dei farmaci più promettenti contro la pandemia. “Senza la scienza di base, non avremmo le applicazioni innovative” ha spiegato Frances Arnold, ingegnere chimico al Caltech negli Stati Uniti, vincitrice del Nobel per la chimica nel 2018.