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L’uso degli psicofarmaci in età evolutiva: la precisazione del CNR

Riceviamo e pubblichiamo una precisazione del CNR in merito al comunicato stampa “L’uso degli psicofarmaci in età evolutiva necessita di ulteriori indagini accurate e protratte nel tempo”, pubblicato sul Gosalute.it l’ 11 u.s.

Gentile Direttore

in merito all’articolo “L’uso degli psicofarmaci in età evolutiva necessita di ulteriori indagini accurate e protratte nel tempo”, pubblicato sul Gosalute.it l’ 11 u.s., nel ringraziare per l’attenzione dedicata alla nostra ricerca, ritengo necessarie alcune precisazioni.
Lo studio italiano ESPAD non è relativo ai soli 15-16 enni, l’indagine 2012 ha coinvolto circa 40.000 studenti fra i 15 ed i 19 anni: il dato dell’8% che ha dichiarato l’assunzione di psicofarmaci dietro prescrizione medica almeno una volta nella vita è relativo a tale popolazione più adulta.
Riguardo ai farmaci per dormire, si ricorda che un pool di esperti mondiali studia da 15 anni, nelle rilevazioni campionarie auto compilate come ESPAD, l’attendibilità delle risposte e gli item migliori per indagare il fenomeno. Nello studio europeo ESPAD (sui 15-16enni), IFC utilizza il questionario originale in un sotto-campione rappresentativo della popolazione studentesca: il dato riportato in tale rapporto sull’uso da parte degli adolescenti italiani di farmaci per dormire e/o per l’umore, del 10%, è allineato con quello del consumo medio dei coetanei europei di “sedativi o tranquillanti”. Il dato è inoltre costante negli ultimi 5 anni. Lo studio intende fotografare non il consumo di specifici principi attivi o farmaci ma l’atteggiamento di consumo verso le sostanze psicoattive.
Rispetto ai farmaci per dimagrire, le evidenze scientifiche concordano che la maggior parte delle molecole sperimentate per la correzione dell’eccesso di peso corporeo agiscono sul sistema nervoso centrale e talvolta sono nate come psicofarmaci e possibili antidepressivi: per questo sono stati inseriti nella sezione psicofarmaci. Per quanto riguarda la considerazione che il farmaco prescritto non è stato necessariamente assunto, è altrettanto vero l’opposto, si pensi all’esplosione degli acquisti in rete, dell’automedicazione e alla facilità per un adolescente di accedere ai farmaci conservati a casa. Al riguardo, basti leggere lo stesso Corriere.it (“Un tredicenne su quattro compra psicofarmaci on-line”, Marco Pappagallo, 3 novembre 2012).

Qualunque metodo di indagine ha dei limiti e quello che analizza fonti amministrative come le prescrizioni farmaceutiche ha un’ovvia tendenza alla sottostima. L’affidabilità dei dati può tuttavia essere incrementata dall’utilizzo di modelli che incrocino più fonti e metodologie diverse. Un sondaggio ripetuto nel tempo come ESPAD ha senza dubbio il vantaggio di fare da “controllo di se stesso”, azzerando le fonti di bias e offrendo stime assai attendibili dei trend, forse quelle che in questo caso contano di più.”

Cordiali saluti,

Sabrina Molinaro
ricercatrice IFC-CNR
Responsabile italiana ESPAD