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Lokomat: ecco l´Avatar che riabilita

Parola d´ordine riabilitare, con modalità manuali attraverso il prezioso apporto del fisioterapista, ma anche attraverso l´uso di nuove tecnologie robotizzate e la realtà virtuale: un mix vincente di interventi che assicura maggior autonomia alla persona disabile e una migliore qualità di vita. Oggi tutto questo è possibile all´Istituto Scientifico di Montescano dell´IRCCS Fondazione Maugeri dove, da un paio di mesi, è in funzione il nuovo Lokomat, un sistema robotizzato frutto di un importante lavoro di ricerca nel campo dell´ingegneria medica, che consente un efficace supporto alla riabilitazione motoria di pazienti complessi colpiti da ictus cerebrale, trauma cranico o lesione midollare, ma anche di pazienti con dolore cronico disabilitante e sportivi. Una marcia in più verso un possibile miglioramento.
"Le ricerche effettuate con il Lokomat evidenziano che robotica e realtà virtuale in riabilitazione hanno ampio margine di applicazione – afferma il dottor Roberto Casale, responsabile dallo staff della Divisione di Riabilitazione Neuromotoria III – Disturbi del movimento e del Servizio di Neurofisiologia che si occupa del progetto – potendo concorrere al recupero di esiti di lesioni nervose, ma anche di migliorare il pattern motorio non solo in pazienti con neurolesioni, ma anche fungere da "trainer" nel decondizionamento post-traumatico dello sportivo. La precisione del Lokomat nell´evocare un movimento continuo ed esatto, infatti, è difficilmente attuabile con le strategie riabilitative comuni; va sottolineato però che presuppone un addestramento particolare degli operatori, un´accurata selezione dei pazienti e una integrazione con il lavoro del fisioterapista. Sono ancora pochi i centri in Italia dove è presente un Lokomat – conclude Casale -; con l´arrivo di questa strumentazione, le strategie riabilitative ad oggi attuate a Montescano andranno ad arricchirsi ulteriormente, rispondendo in maggior misura alle richieste del territorio". Questo progetto è frutto dell´esperienza decennale di Fondazione Maugeri che già nei centri di Veruno, Castel Goffredo e Pavia ha in atto tecniche e strumentazioni per la riabilitazione robotizzata dell´arto superiore.
"Il cervello del Lokomat – spiega il dr. Casale – è rappresentato da un computer che, sulla base dei parametri motori del paziente inseriti dagli operatori, imposta e guida l´attività riabilitativa. Una imbracatura consente di supportare il peso dei pazienti non più in grado di sostenersi, mentre un esoscheletro applicato agli arti inferiori e guidato la computer fa "camminare" il paziente su un tapis roulant, con parametri di velocità, lunghezza e carico del passo regolabili. In altri termini, se il paziente non è in grado minimamente di deambulare il Lokomat fornirà ad esso una assistenza totale, mentre per pazienti a vario livello di recupero l´assistenza da parte del robot sarà sempre meno e comunque proporzionale alle sue capacità; questo ovviamente sempre sotto stretto controllo da parte dell´équipe. Migliorando il recupero al paziente verrà concesso sempre maggior carico sul tapis roulant, consentendo di rinforzare la muscolatura, riprendere le funzioni collegate alla marcia e soprattutto riacquisire una corretta dinamica del movimento. Uno schermo al plasma integrato frontalmente al tapis roulant permette di ottenere un feedback sulla correttezza dell´esecuzione grazie all´avatar, una immagine virtuale che sul monitor rappresenta il paziente stesso e che ne riproduce i movimenti. Questa particolarità potrà permetterci di ampliare la sua utilizzazione anche in atleti performati dove l´assoluta correttezza del movimento è fondamentale, ma anche in patologie dove è il dolore a generare e mantenere una alterazione del comportamento motorio".