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L’IRCCS di Reggio Emilia è stato scelto dal Ministero della Salute per coordinare il progetto di internazionalizzazione della ricerca italiana in ambito sanitario

La sede reggiana farà  da raccordo tra Istituzioni europee, regioni ed IRCCS presenti sul territorio nazionale. Valorizzare le potenzialità  degli istituti italiani e facilitare l’accesso alle risorse stanziate dai programmi europei sono alcuni degli obiettivi della Unità per la Internazionalizzazione di imminente costituzione presso la Direzione Scientifica della Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. Una unità di raccordo tra le istituzioni che in Italia progettano, promuovono e sviluppano la ricerca in ambito sanitario, in grado di raccogliere e fare tesoro di tutte le informazioni e le opportunità rilevanti nel contesto dell’Unione Europea.

Questo è il cuore del progetto il cui coordinamento è stato affidato alla Azienda IRCCS di Reggio Emilia e che viene promosso dalMinistero della Salute con il titolo “Rete di Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)/DI per l’Europa”.

La convenzione con il Ministero è stata firmata dal Direttore generale dell’Azienda Ivan Trenti  nei giorni scorsi a Roma.

L’obiettivo, individuato sin dal 2011 dalla Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria e condiviso dal Ministero della Salute, è dare supporto alla strategia di internazionalizzazione quale via privilegiata di confronto ed integrazione con le risorse ed i programmieuropei in tema di ricerca di base, clinica e sanitaria.

Per fare questo viene istituita l’Unità per la Internazionalizzazione, che avrà sede principale presso la Direzione Scientifica dell’IRCCS di Reggio Emilia ed altre due sedi rispettivamente a Roma e Bruxelles. La nuova struttura opererà sotto la supervisione dellaDirezione Generale Ricerca del Ministero e della Direzione Tecnico Scientifica appositamente costituita ed avrà due coordinatori: ilDirettore Scientifico dell’IRCCS di Reggio Emilia dott Giovanni Apolone ed il Vice direttore scientifico dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, dott Alfredo Cesareo.

Il progetto, presentato dalla Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia sotto la supervisione dell’Assessorato Regionale alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e della Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale, è stato finanziato con il Bando per la Ricerca Sanitaria 2011-2012 del Novembre dello scorso anno.

Il processo di internazionalizzazione, sul quale il Ministero della Salute intende investire risorse ed idee e coinvolgere le regioni ed i47 IRCCS del territorio nazionale, ha come riferimento le maggiori istituzioni europee (Parlamento Europeo, Consiglio dell’Unione Europea, Commissione Europea ) e si sviluppa in quattro direzioni:

§         facilitare il coordinamento della attività tecnico-scientifica degli IRCCS italiani incrementando la loro competitività a livello europeo;

§         rafforzare la partecipazione ai momenti di identificazione e progettazione dei temi dell’area “Salute”  dei Programmi di finanziamento europei;

§         potenziare l’interfaccia diretta con le Regioni e, per il loro tramite, con gi istituiti e gli enti di interesse sanitario-scientifico;

§         coordinare la partecipazione italiana nei processi in cui sia richiesto il supporto, anche economico, alle attività previste dai programmi di ricerca europei.

 

Queste attività saranno condotte garantendo il necessario legame con le Regioni e le loro politiche di sostegno alla ricerca e, per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna in particolare, in sinergia con le iniziative di supporto e sviluppo della rete regionale degli IRCCS.

primi passi della Unità, che avrà compiti di sviluppo alle priorità individuate dal Ministero ed obblighi di rendicontazione amministrativa dei fondi impiegati nel progetto, consisteranno nella individuazione, con appositi bandi pubblici, di risorse umane competenti, da destinare a ciascuna delle tre sedi di attività e la selezione dei candidati a far parte del principale organo tecnico del Progetto, la Direzione Tecnico Scientifica (DTS). Una piattaforma relazionale (Research Relations Management System) assicurerà e faciliterà le comunicazioni e lo scambio dei materiali alla intera rete degli IRCCS nazionali. Il finanziamento stanziato per il progetto è di 2,5 milioni di euro, per 2 anni di attività.

 Il dott Giovanni Apolone, neo Direttore Scientifico dell’IRCCS ASMN esprime soddisfazione:  “L’Italia investe notoriamente poco in Ricerca e Sviluppo. E’ altrettanto noto che il sistema Italia è poco competitivo nei confronti di altre realtà europee in termini di capacità di riportare nel paese i fondi che il  Governo stanzia per il finanziamento dei programmi di ricerca europei. Questo è dovuto a 4 fattori principali: assenza di coordinamento degli interventi finanziari necessari alla partecipazione italiana nelle attività delle Joint Programming Initiatives e degli Eranet; scarsa presenza a livello europeo di nostri delegati che rappresentino la realtà di ricerca italiana, le nostre esigenze e le nostre competenze; mancata capacità di fare sistema e di collaborare a livello nazionale al fine di proporre cordate e consorzi di eccellenza; mancanza cronica di supporto per far fronte ad esigenze di tipo amministrativo e burocratico che i finanziamenti europei presentano dalle prime fasi progettuali fino alla rendicontazione. Questo progetto ha l’obiettivo di facilitare la collaborazione dei vari portatori di interesse. Si tratta certamente di una sfida impegnativa ma, con la collaborazione di tutti , fattibile”.

L’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti commenta: “Abbiamo diverse ragioni per guardare con soddisfazione a questa iniziativa. Intanto perché non è causale che ricada su un Ente del nostro sistema sanitario, uno di quelli che più intensamente e con maggiore continuità ha investito risorse economiche a sostegno della ricerca. In secondo luogo rappresenta un riconoscimento alle potenzialità dell’IRCCS di Reggio Emilia ed una ulteriore conferma della bontà della decisione, a suo tempo adottata, di avviarne il percorso di istituzione. Infine, ma non è ovviamente un aspetto secondario, perché auspichiamo possa operare in modo sinergico con le iniziative programmatiche delle regioni sui temi della ricerca biomedica e, vista la rilevanza qualitativa e quantitativa che questi temi hanno assunto nel nostro specifico contesto regionale, mi attendo che questo abbia positive ricadute per il nostro sistema sanitario