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L’ictus: una patologia che si può prevedere e curare

Domenica 2 Dicembre si terrà una nuova edizione della giornata a favore della prevenzione dell’Ictus, promossa e organizzata da A.L.I.Ce., Associazione Lotta all’Ictus Cerebrale, in collaborazione con la Stroke Unit del Reparto di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera IRCCS  di Reggio Emilia. L’iniziativa, che avrà sede presso i Poliambulatori dell’Arcispedale nella mattina di Domenica 2 Dicembre, ha l’obiettivo di sensibilizzare sulla necessità e l’importanza della prevenzione. A coloro che Domenica si presenteranno (digiuni) dalle ore 08.30 alle ore 12.00 verranno offerti controlli gratuiti dei più importanti parametri: la pressione arteriosa, la glicemia, il colesterolo. In presenza di un rischio cardio-vascolare elevato, verranno effettuate, inoltre, visite specialistiche di approfondimento: doppler TSA, visita cardiologica, diabetologica, dietologica e misurazione della pressione atriale per rilevare anomalie nel ritmo cardiaco. Verrà spiegato, inoltre, come individuare segni e sintomi premonitori.

La World Stroke Organization (WSO) ha dichiarato l’ictus una vera emergenza sanitaria essendo il tasso di mortalità superiore rispetto ad AIDS, tubercolosi e malaria complessivamente considerate. Secondo le statistiche mondiali, ogni anno quindici milioni di persone possono avere un ictus. In accordo con i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ictus è la seconda causa di morte per gli ultrasessantenni, la quinta per soggetti in età compresa tra 15 e 59 anni.

In Italia l’ictus è annualmente responsabile di circa il 10%-12% dei decessi, arrivando a rappresentare la prima causa di invalidità e la seconda di demenza, con perdita di autosufficienza. La causa della portata del fenomeno, spiegano gli specialisti, risiede nell’invecchiamento, nella familiarità, nello stress e nei fattori ambientali, aggravati da cattive abitudini di vita quali il fumo, un non corretto regime alimentare, l’assenza di movimento.L’efficacia della informazione è testimoniata dal dato incoraggiante relativo alla diminuzione, nella nostra provincia, del numero di pazienti dimessi dopo diagnosi di ictus: 2.506 nel 2010 diventati 2.374 nel 2011 (-5,6%). Analogo il trend regionale: su una popolazione di circa 4.400.00 abitanti, i dimessi in Emilia Romagna erano 25.393 nel 2010 e sono stati 22.993 nel 2011 (-10,4%).

L’ictus si manifesta all’improvviso, senza sintomi dolorosi, con interessamento delle funzioni più importanti (del linguaggio, motorie, della sensibilità  e della coordinazione).L’ictus ischemico rappresenta l’80% dei casi ed è dovuto ad un trombo o ad un embolo che va ad occludere uno dei vasi sanguigni. É possibile intervenire, entro poche ore dall’evento, con terapia c.d. fibrinolitica per la riapertura del vaso occluso. L’ictus emorragico rappresenta il restante 20% dei casi ed è dovuto alla rottura di un vaso per malformazione delle arterie (aneurismi) o livelli alti di pressione.La partecipazione di numerosi medici, infermieri e volontari renderà possibile l’iniziativa di prevenzione di Domenica all’Arcispedale. Particolare risalto verrà dato al ruolo di A.L.I.C.E. che ha contribuito, in questi anni, alla promozione delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione.