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Lea 2019, Veneto, Toscana ed Emilia al top, 4 Regioni maglia nera

Roma, 7 set. (Adnkronos Salute) – Veneto, Toscana ed Emilia Romagna si confermano le Regioni al top per la sanità, ottenendo i punteggi più alti nella ‘griglia Lea 2019’, la ‘classifica’ che valuta i Livelli essenziali di assistenza, i cui risultati definitivi sono stati pubblicati dal ministero della Salute, dopo parziali anticipazioni nei mesi scorsi. Agli ultimi posti invece la Provincia autonoma di Bolzano, il Molise, la Calabria e la Sardegna. Nel complesso, sono 17 le Regioni che nel 2019 risultano valutate “positivamente”, ottenendo un punteggio uguale o superiore a 160 (livello minimo accettabile). I ‘voti’ vengono assegnati in base a una serie di indicatori, ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza distrettuale e quella ospedaliera.

In particolare, le 10 Regioni che raggiungono un punteggio superiore a 200 sono: Veneto e Toscana (entrambe a 222), Emilia Romagna (221), Lombardia (215), Marche (212), Umbria (211), Liguria (206), Friuli Venezia Giulia (205), Abruzzo (204) e Lazio (203). Altre 7 Regioni si collocano in un punteggio compreso tra 200 e 160: Puglia (193), Piemonte (188), Provincia Autonoma di Trento (187), Sicilia (173), Basilicata (172), Campania (168) e Valle d’Aosta (160). La Provincia autonoma di Bolzano (con 157 punti), le Regioni Molise (150), Calabria (125) e Sardegna (111) si caratterizzano invece per i punteggi inferiori a 160.

“Nel 2019 – si legge nel report sui Lea – risultano adempienti la maggior parte delle Regioni, a esclusione di Molise e Calabria che si collocano nella classe ‘inadempiente’. Tali Regioni, che sono sottoposte ai Piani di rientro, dovranno superare le criticità rilevate su alcune aree dell’assistenza, tra cui quelle degli screening, della prevenzione veterinaria, dell’assistenza agli anziani e ai disabili. In particolar modo, per la Calabria il punteggio molto basso e in peggioramento rispetto all’anno precedente è dovuto all’insufficienza della qualità e copertura dei flussi informativi”.

Si fa notare però come a livello globale i punteggi, dopo anni di crescita, nel 2019 hanno subito una flessione. “Analizzando il trend 2012-2019 – scrive il ministero – relativamente ai punteggi emerge un sostanziale miglioramento del punteggio medio globale, che cresce passando da 166 nel 2012 a 193 nel 2019; nelle Regioni non in Piano di rientro il punteggio medio è passato da 183 a 208, e da 149 a 174 nelle Regioni in Piano di rientro. Tuttavia, nell’anno 2019 si rileva una lieve flessione dei punteggi medi rispetto all’anno precedente del 2,4% e del 4,3%, rispettivamente per le Regioni non in Piano di rientro e in Piano di rientro”.