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Le nuove tecnologie contro l’Alzheimer conquistano anche i francesi

Dalla Francia a Forlì per migliorare le strategie contro l’Alzheimer. Nei giorni scorsi, una delegazione dell’associazione Epee di Bergerac, in Acquitania, ha visitato il Centro Esperto per la Memoria dell’U.O. di Geriatria dell’Ausl di Forlì, che segue circa1.000-1.200 persone, con 400 nuovi casi registrati ogni anno. I professionisti francesi, medici, infermieri, e una psicologa, si sono soffermati in particolare sulle nuove tecnologie per la riabilitazione cognitiva che il Centro offre a propri pazienti dopo averle testate nell’ambito del progetto europeo “Sociable”, diretto, appunto, a creare giochi e piattaforme informatiche innovative per stimolare le principali facoltà mentali compromesse dalla malattia. I sei ospiti, Michel Antoine, Jean Ange Di Vito, Alexia Lagarde, Marie Therese Niakate e Beatrice Lartisant, si sono mostrati assai interessati, al punto da valutare forme di collaborazione con l’unità diretta dal dott. Giulio Cirillo per estendere tale oppurtunità ad altre realtà europee. «La nostra associazione è impegnata nel campo del disagio mentale e cognitivo, e ha come mission favorire scambi pluriculturali in Europa – illustra il presidente Jean Ange Di Vito – queste nuove tecnologie ci sono sembrate davvero promettenti, e meritano, quindi, di essere messe a disposizione di un’ampia platea; d’altronde, l’invecchiamento della popolazione è un problema sempre più avvertito e diffuso in tutta Europa». “Sociable”, in questo senso, può sicuramente rappresentare un’arma in più. Nel 2012, infatti, il progetto si è concluso con risultati positivi. «E’ stato confermato che le tecnologie realizzate, nei pazienti con iniziale declino cognitivo, riescono effettivamente a rallentare il decorso della malattia – rivela il dott. Cirillo – agendo sia sulla memoria sia, soprattutto, favorendo la socializzazione, grazie alla possibilità di interagire contemporaneamente fra più persone». Dopo la fase di sperimentazione, dunque, il Centro Esperto della memoria di Forlì, oggi, garantisce a tutti, nei casi indicati, questo nuovo tipo di riabilitazione, al posto di quella tradizionale basata su metodi cartacei. «I pazienti coinvolti si sono detti molto soddisfatti, mostrando un buon indice di gradimento – commenta il dott. Cirillo – che soggetti anziani, poco avezzi all’uso di computer e affini, siano subito entrati in confidenza con tecnologie informatiche e touch-screen può apparire sorprendente, tuttavia, dimostra la semplicità e facilità degli strumenti messi a punto, requisiti fondamentali per stimolare i pazienti a proseguire in questo tipo di ginnastica cognitiva».

A coordinare la visita è stata la cooperativa Kara Bobowski di Modigliana, che da ormai 12 anni lavora in partnership con l’associazione francese nel campo dell’handicap mentale, cercando di realizzare un approccio il più possibile trasversale.