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Le nuove frontiere nella lotta all’HIV

E’ una delle patologie infettive più rilevanti dal punto di vista epidemiologico in Europa

aids-truvada-prevenzione-defEsperti italiani e stranieri parteciperanno al convegno scientifico in programma il 1° aprile al Centro Servizi di Pievesestina. Focus sugli ultimi traguardi raggiunti dall’Unità Operativa di Microbiologia nello studio e nella ricerca contro le infezioni sessualmente trasmesse, compresa l’HIV. 

Nuovo passo in avanti dell’Unità Operativa di Microbiologia del Laboratorio Unico della Romagna nella lotta contro le infezione da HIV. Martedì 1 aprile, dalle ore 14.30, al Centro Servizio di Pievesestina, si terrà un importante convegno scientifico dove esperti di fama nazionale e internazionale – tra cui il professore Jacques Normand, direttore dei Programmi di Ricerca AIDS del National Institute on Drug Abuse di Baltimora, USA – si confronteranno sull’evoluzione epidemiologica e sulle strategie di prevenzione dell’infezione da HIV, ancora oggi considerata una delle patologia infettive più rilevanti in tutta Europa e non solo.

L’appuntamento sarà infatti l’occasione per fare il punto sugli ultimi progressi compiuti dall’Unità Operativa di Microbiologia nello studio e nella ricerca contro le infezioni da HIV, anche sul fronte della sorveglianza epidemiologica.

Da settembre dello scorso anno, infatti, l’equipè romagnola diretta dal dottor Vittorio Sambri partecipa ad un progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna di sorveglianza epidemiologica delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) inclusa quella da HIV, con l’obiettivo di monitorare l’andamento epidemiologico delle infezioni a trasmissione sessuale nel territorio della Romagna.

Lo studio – spiega il dottor Sambri parte dall’analisi dei dai di laboratorio che messi a confronti con i dati clinici ci consentono di ottenere un quadro epidemiologico  il più completo possibile, presupposto importante per accedere tempestivamente alla terapia antiretrovirale e ridurre contestualmente il rischio di trasmissione dell’infezione. Nel 2013 – aggiunge Sambri – abbiamo eseguito 39.873 test di screening per HIV, di cui 102  nuovi casi di infezione. Rispetto al triennio 2010 2012, è emerso un aumento di positività nelle donne, mentre si è mantenuta costante l’incidenza in tutte le fasce.

Anche sul fronte delle terapie, l’Unità Operativa di Microbiologia del Laboratorio Unico della Romagna, ha compiuto un nuovo traguardo, mettendo a punto un test diagnostico molecolare che permette di verificare  in vitro, su un prelievo plasmatico, la presenza dei più frequenti determinanti molecolari di resistenza ai farmaci anti HIV, permettendo così di  aumentare l’efficacia della terapia antivirale.

L’infezione da HIV – precisa il dottor Sambri – resta una delle patologie  infettive più rilevanti dal punto di vista epidemiologico in Europa, come recentemente dimostrato dai dati  dell’European Center fo Disease Control di Stoccolma, istituzione che ha come missione il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Europa e che ha indicato tra le priorità proprio la realizzazione di un sistema di sorveglianza europeo sull’HIV-AIDS”.

Tale rilevanza – conclude Sambri – non è solo epidemiologica, ma nasce anche dalla consapevolezza che l’infezione da HIV assume una importanza considerevole anche dal punto di vista  sanitario e sociale che da quello economico.

All’incontro, organizzata dall’UO Microbiologia con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini interverranno: la dottoressa Erika Massimiliani (Referente sorveglianza regionale HIV/AIDS Servizio Sanità Pubblica, Regione Emilia Romagna), il dottor Andrea Boschi (Dirigente U.O. Malattie Infettive-Rimini, AUSL Romagna), il dottor Oliviero Bosco  (Responsabile U.O.S.D. Centro di Medicina Comunitaria, Dipartimento delle Dipendenze, Regione Veneto) e la dottoressa Simona Semprini (Dirigente U.O. Microbiologia Centro Servizi Pievesestina, AUSL Romagna).

 

 

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