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“L’assenteista va in tilt a letto”: una ricerca del sessuologo Jannini conferma che chi non lavora non fa l’amore

Da sempre esistono due categorie di lavoratori in contrasto tra loro: i fannulloni e gli stakanovisti. I primi odiati, oziosi e senza il minimo rispetto per i colleghi. I secondi, responsabili, coccolati dai loro capi e secondo un’ultima autorevole ricerca internazionale amanti che non sbagliano un colpo. Si, avete capito bene. Finalmente sappiamo cosa non riescono a fare bene gli assenteisti. Non solo non lavorano ma in camera da letto vanno in tilt. Una bella rivincita per gli stakanovisti e quelli che riescono ad avere un buon rapporto con il lavoro.

Da una ricerca, condotta su maschi di cinque grandi Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania), presentata a Riga durante un meeting internazionale che ha visto riunirsi i massimi esperti in Urologia e Andrologia, è emerso che chi sta a casa dal lavoro,  o lavora senza impegno, a letto soffre anche di impotenza sessuale. Lo studio evidenzia che gli impotenti hanno un tasso di assenteismo del 29%, mentre l’assenteismo di chi è sessualmente attivo non supera il 18%.

<<Si è vero – spiega Emmanuele A. Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia all’Università dell’Aquila – Gli uomini che soffrono di disfunzione erettile mostrano a livello lavorativo una minore produttività rispetto agli uomini senza questo problema. Per questo studio è stato utilizzato il Work Productivity and Activity Impairment Questionnaire (WPAI), uno strumento validato, grazie al quale adesso abbiamo uno spaccato “sociale” di questa condizione così diffusa>>.

Quindi, più sei forte in amore meno lavori. Ma un elemento accomuna tutti i lavoratori: la crisi. Infatti le difficoltà economiche e lavorativo producono ansia, depressione e disagio  sessuale.

<<Il consiglio che devo dare è quello di andare dal medico e raccontare la propria disfunzione –  precisa il Professore Emmanuele A. Jannini –   per ricevere la corretta diagnosi e  il giusto aiuto, anche farmacologico. E siccome siamo in tempo di crisi, magari con particolare attenzione anche i costi della terapia>>.

I farmaci disponibili in commercio Viagra, Cialis e Levitra classico e Levitra Orosolubile hanno costi differenti. Nonostante sia il più nuovo, quest’ultimo, è anche il più attento agli aspetti economici. <<Efficacia e economicità sono l’accoppiata vincente un momento storico in cui tutti valutiamo con attenzione il rapporto tra qualità e costi>>, chiosa il Professore.

Lo studio di Jannini dimostra infine che l’effetto della disfunzione erettile non riguarda solo chi è prossimo alla pensione. Sotto i cinquant’anno la percentuale di “tempo lavorativo” perduto è prossima al 10%, esattamente il doppio di quanto accade tra chi riesce a far l’amore senza problemi. Parafrasando Celentano: chi non fa l’amore… non lavora!

 

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