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L’accesso alle cure innovative è garantito solo dal risparmio sulle terapie consolidate

Al contrario di quanto sostiene il presidente di Farmindustria, è proprio l’aver trascurato per decenni la sostenibilità economica dell’assistenza che ha condotto all’attuale penuria di risorse da destinare all’innovazione. “Abbiamo fiducia nell’efficacia delle misure oggi previste a favore del generico, tanto che siamo disposti a offrire già ora un risparmio al Servizio sanitario”, dice il presidente di AssoGenerici Giorgio Foresti. “Le odierne dichiarazioni del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, andrebbero rovesciate: è proprio perché ci si è occupati poco delle compatibilità economiche dell’assistenza sanitaria che oggi i cittadini italiani devono fare i conti con un razionamento delle prestazioni sanitarie allo stato dell’arte, a cominciare dal ritardo con cui i farmaci innovativi entrano nei prontuari regionali”. Questo il commento del presidente di AssoGenerici, Giorgio Foresti, alle dichiarazioni che il dottor Scaccabarozzi ha reso oggi a Roma.

Dopo aver ribadito che le norme sulla prescrizione per principio attivo non fanno risparmiare allo Stato “un solo centesimo”, il presidente di Farmindustria ha aggiunto: “Se ho un tumore il mio interesse è vivere più a lungo e non pensare a questioni politiche ed economiche del Paese”.

Per AssoGenerici, in realtà, una delle cause dell’attuale difficoltà del Servizio sanitario è stato aver trascurato che la mancanza del generico sul mercato italiano, fino a tempi relativamente recenti, ha impedito una dinamica concorrenziale analoga a quella degli altri paesi occidentali. “In pratica, per anni in Italia si è continuato a pagare un sovrapprezzo sulle classi di farmaci che in Gran Bretagna o in Germania erano disponibili come generico con costi per la collettività ben inferiori”,

prosegue Foresti. “Aver perso quell’occasione ha fatto sì che l’industria del generico non potesse contare su quel volume di vendite che avrebbe consentito di abbassare i prezzi al di sotto dell’attuale valore di riferimento. Ma se il Ministro della salute lo ritiene, siamo disposti a garantire fin da ora un risparmio per il Servizio sanitario in vista dello sviluppo dei volumi di vendita che ci attendiamo dalla nuova normativa”, conclude il presidente di AssoGenerici.

“Siamo certi che di questo beneficeranno anche i pazienti che a buon diritto aspirano a ricevere le cure migliori e più innovative”.