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La SIMG: La medicina di famiglia diventa cure del territorio a km zero

Tutti i cittadini devono avere il diritto di ricevere la migliore assistenza, anche avanzata, sul territorio, senza dover andare in ospedale se non strettamente necessario. È il principio della medicina a chilometri zero che, all’interno del modello organizzativo delle nuove cure primarie basato su servizi territoriali sempre disponibili, non deve più rappresentare una semplice opzione, ma una realtà concreta. Solo così si potranno evitare ricoveri impropri in ospedale con inevitabili intasamenti dei pronto soccorso. La nuova sfida per il servizio sanitario nazionale è rappresentata dalle cosiddette “cure di prossimità”, che faranno risparmiare una cifra compresa fra i 5 e gli 8 miliardi di euro ogni anno. Per far fronte ai tagli che il sistema deve affrontare nel prossimo triennio, la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), nel 29° Congresso nazionale che si apre oggi a Firenze, indica le priorità da realizzare a partire dal 2013. “È indispensabile – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente SIMG – garantire ai cittadini il diritto di trovare sul territorio, nella propria comunità, le migliori cure vicino a casa per essere seguiti dal medico di famiglia e dall’equipe delle Cure primarie nell’intero percorso terapeutico. Nel nuovo modello, la medicina del territorio potrà avere un respiro più ampio, coordinando anche le prestazioni specialistiche e diagnostiche. Una cura attenta non solo ai malati cronici, ma anche ai disabili e ai giovani”. La sofferenza del sistema sanitario nazionale si misura nei numeri. La Corte dei Conti stima 31 miliardi di tagli fino al 2015, a cui si uniscono nuovi ticket, previsti dalla manovra del 2011 e che entreranno in vigore da gennaio 2014. Il totale è una somma pari a una decurtazione del 20-30% dei finanziamenti. Non solo. È anche previsto un ridimensionamento della rete ospedaliera, saranno infatti depennati dai 20 ai 27mila posti letto. E, con la revisione dei LEA (i livelli essenziali di assistenza, cioè i servizi che il Servizio sanitario è tenuto a garantire a tutti i cittadini) prevista entro fine anno, saranno più i servizi mutuabili in uscita di quelli in entrata. “Siamo pronti a fare la nostra parte – sottolinea il dott. Cricelli -. Chiediamo al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ed a tutte le forze politiche che le cure primarie del futuro costituiscano un LEA assoluto e prioritario. Tutti i cittadini devono potervi accedere, sempre e gratuitamente. Il nuovo sistema di pagamento ‘a franchigia’ probabilmente sostituirà gli attuali ticket. Riteniamo che, mentre le altre prestazioni possono essere erogate in base ai singoli livelli reddituali, per accedere al punto focale, il più importante del SSN, l’assistenza territoriale, non si dovrà discriminare le persone sulla base del reddito, del censo o di qualsiasi altro criterio”.

Il decreto Balduzzi (D.l. 13 settembre 2012, n. 158), recentemente convertito in legge, prevede che qualsiasi modifica, inclusa la ristrutturazione dell’assistenza territoriale in aggregazioni funzionali e unità complesse di cure primarie, avvenga senza oneri aggiuntivi. La medicina a chilometri zero permetterà risparmi diretti e indiretti. Da un lato prestazioni prima realizzate in ospedali, cioè in strutture complesse ad alta intensità, confluiranno sul territorio e si libereranno i nosocomi da compiti incongrui e inutilmente gravosi. Dall’altro i cittadini eviteranno code e attese per essere curati. “Disponiamo di conoscenze approfondite della epidemiologia della popolazione italiana – afferma il dott. Ovidio Brignoli, vicepresidente SIMG -, dei costi legati ai comportamenti dei medici, della qualità delle prestazioni erogate. Un ‘patrimonio’ che ci pone in una posizione privilegiata nel valutare l’impatto delle nuove soluzioni sanitarie”. Dal 1998 la SIMG ha avviato Health Search, il data base della medicina generale italiana, in grado di produrre informazioni sullo stato di salute della popolazione. Analizza oggi circa 30 milioni di diagnosi, 285 milioni di accertamenti diagnostici e 185 milioni di ricette per quasi 3 milioni di pazienti. “All’inizio del 2013 – continua il dott. Brignoli – partirà un’iniziativa, la prima di questo tipo in Italia, che coinvolgerà 1500 future unità di cure complesse in cui verrà installato il sistema di governo e controllo clinico e valutazione dei risultati della nostra società scientifica. In futuro tutti gli ambulatori dei medici di famiglia saranno dotati di questa infrastruttura in grado di gestire il budget assegnato al territorio e di verificare i risultati ottenuti dalla professione per ogni euro investito”.
“La SIMG laboratorio aperto della nuova medicina generale nelle nuove cure primarie” è il titolo del Congresso di quest’anno, che si conclude il 24 novembre e coincide con il trentennale della società scientifica. La SIMG ha chiamato a raccolta tutti i suoi giovani iscritti (circa 700) e consegnerà loro il testimone per la continuità delle attività costruite in questi 30 anni. Un rappresentante dei giovani medici terrà infatti la lettura “Raccogliamo il legato. Progettiamo la professione del futuro”, a testimoniare l’importanza della medicina di famiglia per garantire la sostenibilità del sistema. Nel corso della prima giornata ampio spazio è dedicato al tema delle cure palliative e della terapia del dolore. Si parlerà anche di fibrillazione atriale, ipertensione, diabete e salute della donna. I lavori proseguiranno con sessioni dedicati alle malattie croniche (ad esempio BPCO e osteoporosi) e si spazierà dai temi clinici e scientifici a quelli di politica sanitaria. Questa sera, alle 20.30 (Palazzo dei Congressi, Auditorium), si terrà la celebrazione del trentennale della SIMG. Sono previsti gli interventi, tra gli altri, del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, del Presidente della XII Commissione Sanità del Senato, Antonio Tomassini, del Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, e dei Senatori Claudio Gustavino ed Ignazio Marino.

Ufficio stampa SIMG
Intermedia