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La posizione dei ginecologi dopo gli spot televisivi che invitano a denunciare i casi di presunta malasanità

Il presidente Nicola Surico: “Il Ministro Balduzzi approvi velocemente un decreto contro il caro-polizze. Solo‎ la revisione del sistema assicurativo può limitare l’eccessivo ricorso alla medicina difensiva”. “Gli spot televisivi, che invitano i cittadini a denunciare i casi di presunta malasanità, rappresentano un attacco pericoloso e ingiustificato contro i camici bianchi italiani. Il 90% delle accuse legali contro il personale sanitario termina con un’assoluzione da parte della magistratura. Non siamo neanche d’accordo con l’introduzione del sistema bonus malus nelle polizze assicurative per i medici”. E’ questo il commento alla recente campagna pro-risarcimenti, messa in atto da alcune associazioni di avvocati e medici legali, del presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) prof. Nicola Surico. Questi spot sono trasmessi alla vigilia dell’approvazione da parte del Governo di un provvedimento legislativo che disciplina la responsabilità medica e il sistema assicurativo professionale. Una specifica clausola di questo decreto vuole estendere al personale sanitario il principio delle classi di merito, come quello in uso nelle polizze Rc auto. “La salute dei cittadini viene tutelata se è garantita al medico la libertà di agire come ritiene più opportuno – prosegue Surico -. Fomentare tramite campagne fuorvianti la ricerca dell’errore medico e del risarcimento a tutti costi incentiverà ulteriormente il ricorso alla medicina difensiva. Molti camici bianchi rifiuteranno di assumersi gravi responsabilità nei casi clinici di emergenza. Ma, se un chirurgo o un traumatologo possono, a volte, ritirarsi di fronte a casi complicati, questo non può avvenire per il ginecologo ostetrico, che opera in sala parto ed è costretto a prendere importanti decisioni in tempo reale per tutelare la salute di madre e neonato”. La SIGO chiede urgentemente al Ministro della Salute Renato Balduzzi di intervenire affinché si approvi in breve tempo un decreto che preveda l’obbligo assicurativo da parte dello Stato per il singolo professionista. “Per noi ginecologi – sottolinea il presidente Surico – la situazione non è più sostenibile dal momento che i costi raggiunti dalle polizze sono proibitivi. Inoltre è sempre più difficile trovare una compagnia disposta ad assicurarci. Un ulteriore provvedimento auspicabile è quello di stabilire, all’interno del contenzioso medico-legale, un tetto massimo di risarcimento. Questo limite potrà garantire la copertura assicurativa a tutto il personale medico operante nel sistema sanitario nazionale”.

Ufficio stampa
Intermedia