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La malnutrizione dell’anziano

Uno dei problemi maggiori che affrontiamo nella vita è invecchiare. Al di là delle considerazioni psico-relazionali e anche sociali che affliggono la sempre più numerosa categoria di individui, si fanno largo i problemi di salute. La punta dell’iceberg è certamente il rischio di malnutrizione. L’autorevole Manuale Merck definisce la malnutrizione come una sindrome da carenza determinata della inadeguata assunzione di sostanze macronutrienti. Nella malnutrizione proteico-energetica non solo si materializza uno scarso apporto calorico ma soprattutto un apporto amminacidico inadeguato alle esigenze metaboliche di ricambio del tessuti.

Le problematiche che affliggono l’anziano e in particolare il grande anziano sono numerose. L’invecchiamento riduce la sensazione di gusto e olfatto in seguito a condizioni patologiche quali il diabete mellito tipo 2, la depressione e la distimia, l’ipotiroidismo, la demenza il morbo di parkinson, il morbo di addison, la sclerosi moltipla e altre lesioni e patologie neurologiche degenerative. L’utilizzo cronico di alcuni farmaci è stato associato a riduzione del gusto (ipogeusia) ed in particolare gli antineoplastici bleomicina e doxorubicina, che peraltro incidono sull’insorgenza di nausea, vomito e anoressia nei pazienti oncologici; farmaci antiipertensivi come gli Ace-inibitori e particolarmente quinapril, captopril ed enalapril ma anche FANS, antibiotici, un antimicotico come il metronidazolo e antiulcera come la famotidina e l’omeprazolo possono indurre ipogeusia. L’anoressia indotta da farmaci richiede una trattazione specifica per la sua estensione e importanza, si può accennare agli antidepressivi di ultima generazione quali SSRI come la fluoxetina che in scheda tecnica tra le indicazioni riporta ansia ,depressione e bulimia nervosa, la digossina utilizzata in cardiologia per aritmie come la fibrillazione atriale, la Vit.A o retinolo, l’alcool, i Sali di litio e molti altri.

La problematica si estende ulteriormente se subentra disfagia ( difficoltà e dolore alla deglutizione) complicanza frequente negli anziani colpiti da ictus ischemico, in corso di malattie odontostomatologiche e durante infezioni micotiche croniche ad esempio la candidosi orale (mughetto) oppure esofagea. Consegue alla malnutrizione cronica una cascata di complicanze importanti come la perdita di tessuto muscolare e tessuto osseo fino all’osteoporosi, l’allettamento obbligato dallo sfinimento fisico, il rischio di cadute e l’aggravamento delle eventuali patologie preesistenti. L’intervento nutrizionale quanto più tempestivo e mirato può ritardare notevolmente l’insorgenza di queste complicanze spesso purtroppo letali.

 

dott. Giovanni Tanzi