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La maledizione del cibo – 23 novembre convegno a Bologna

La dott.ssa Lia Manzato, Responsabile del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, prenderà parte all’importante convegno dal titolo “La maledizione del cibo. Le ragazze anoressiche e bulimiche e la coesistenza impossibile del corpo” che si svolgerà venerdì 23 novembre a Bologna presso l’Aula “Giorgio Prodi” in piazza San Giovanni in Monte, 2. La professionista del S. Anna illustrerà le caratteristiche organizzative della struttura ferrarese che rispondono appieno alle direttive delle linee guida internazionali sul trattamento dei DCA (disturbi del comportamento alimentare): multidisciplinarietà con attenzione alle problematiche organiche e alla comorbilità psichiatrica. Il Centro, che opera da 15 anni nell’area ferrarese e ha trattato più di 2000 pazienti, è un punto di riferimento non solo per la provincia di Ferrara ma anche per le zone limitrofe; esso fa parte  del “Tavolo regionale per i DCA” dell’Assessorato alla Sanità Regione Emilia-Romagna ed è inserito nell’elenco ministeriale “Le buone pratiche nel trattamento dei DCA” delle strutture accreditate .

La giornata del 23 novembre, organizzata dalla prof. De Ronchi – Drettore della Clinica Psichiatrica di Bologna – in memoria del prof. Bellini, psichiatra da sempre attivo nell’area dei disturbi alimentari e scomparso prematuramente, è un momento importante per conoscere da vicino due eminenti esperti mondiali dei disturbi del comportamento alimentare come il prof. Fairburn del Centre for Research on Eating Disorders at Oxford e la prof.ssa Mondadori della Tavistock Clinic di Londra.

L’organizzazione prevede un momento di confronto tra le varie esperienze presenti nell’area dell’Emilia Romagna: interverranno infatti i responsabili delle strutture di Bologna (prof. Franzoni per la neuropsichiatria, dott. Rugo per il centro Gruber e la dott.ssa Atti per il Servizio Universitario dei disturbi del comportamento alimentare) del Centro di  Ferrara e  della casa di cura Villa Maria Luigia di Parma.