Vai al contenuto

La carie è un problema di sanità pubblica

Intervista al Professor Giampietro Farronato, Ordinario di Ortodonzia all’Università di Milano. 

dentistaIl binomio salute alimentare e salute orale deve giocare un ruolo fondamentale nel benessere dell’organismo di grandi e piccini. Il tema, ritornato purtroppo di attualità, è la lotta alla carie, la cui incidenza, anche in Italia, ha cominciato a crescere nuovamente.

Professore ci spieghi perché la carie è tornata ad essere un pericolo.

“I dati OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) rilevano nei Paesi occidentali, seppure con differenze da Nazione a Nazione, un decremento dell’incidenza della carie dagli anni ’60 fino ai ’90, a testimonianza dell’importanza di metodiche di prevenzione messe in atto costantemente, quali il miglioramento dell’igiene orale, la modifica delle abitudini alimentari, l’utilizzo del fluoro, tanto per citarne alcune. Questo miglioramento si è arrestato per svariati fattori, non ultimi la crisi in atto e i sopraggiunti fenomeni dovuti ai flussi migratori che determinano la continua variazione dei dati socio-economici a cui segue quella dei dati socio-sanitari con evidente riscontro anche di quelli in ambito odontoiatrico”.

Significa un regresso nella situazione generale in relazione alla carie.

“Sì, rispetto ai dati storici delle società occidentali – che riscontravano un lento ma progressivo miglioramento generale – attualmente si rilevano grossolane discordanze peggiorative rispetto all’andamento che ho descritto”.

Perché questo fenomeno è così preoccupante?

“La carie è una malattia ad alta prevalenza e di notevole incidenza, non a caso è tra le malattie più diffuse al mondo. Studi recenti hanno confermato quanto già era noto, riscontrando come lo zucchero, contenuto in molti alimenti per esempio i carboidrati, al termine della digestione ritorni in bocca attraverso le ghiandole salivari e nutra costantemente le colonie di batteri naturalmente presenti nella bocca (fonte: Studio multicentrico realizzato con il contributo di Colgate, pubblicato su ‘Annali di Stomatologia’ 2014).  La ricerca evidenzia quanto sia importante spazzolarsi i denti ogni volta che se ne ha la possibilità, non necessariamente appena finito di mangiare; inoltre, sempre più rilevante è conoscere le proprietà ‘odontoiatriche’ dei cibi anche al fine di prevenire le patologie più diffuse: la carie tra i bambini e la malattia paradontale tra gli adulti”.

Come è possibile invertire questo trend?

“Occorre tornare a lavorare su entrambe le patologie, con particolare riguardo alla carie iniziando dai bambini. Come rilevano i dati statistici l’82%  delle famiglie italiane acquista dentifricio (6 volte l’anno) e il 67% compera spazzolini da denti 3 volte l’anno. Urge coinvolgere il 18% dei nuclei familiari che non fanno uso di dentifricio e il 33% di coloro che non includono nel carrello della spesa lo spazzolino. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo di far compiere ai ragazzi i 20 anni di età senza che abbiano sperimentato la carie. Un obiettivo con doppia valenza: da un lato avere una bocca sana e dall’altro ottenere un notevole risparmio dei costi del Servizio Sanitario nazionale, risparmio ancora più indispensabile alla luce di una crisi che si prolunga nel tempo”.

Con quali strumenti possiamo riuscirci?

“Tenere viva l’attenzione su queste tematiche attraverso la prevenzione, la ricerca  e l’educazione permanente e continua. Ai fini sia della prevenzione che dell’educazione è indispensabile cercare ogni opportunità di coinvolgimento della popolazione su questi concetti tramite consulenze gratuite, l’impiego di test semplici ed immediati che consentano di valutare la saliva, vero e proprio laboratorio chimico, la cui natura e formazione sono sconosciute al grande pubblico. Per non sottovalutare l’industria che ha un ruolo fondamentale quando promuove ricerca vera”.

Quali sono le nuove frontiere per la lotta contro la carie?

Oggi possiamo disporre di prodotti terapeutici che, con il loro meccanismo di azione, sono in grado di neutralizzaregli acidi degli zuccheri, permettere un’aumentata resistenza agli attacchi acidi e una conseguente riduzione nella formazione di nuove carie e favorire la remineralizzazione dello smalto dei denti”.

Considerata l’incidenza mondiale della carie e la sua stretta connessione con l’alimentazione, se e come verrà trattato il tema durante Expo 2015?

Il binomio salute orale e salute alimentare, declinato in chiave multietnica a seconda delle differenti problematiche, è uno dei sei capitoli scientifici che Padiglione Italia – cuore  di Expo – svilupperà durante l’intera durata della manifestazione”.

Questi sono anche i temi dominanti che vengono, di volta in volta, sviluppati dalla road map“Aspettando EXPO”, ideata e realizzata da SIDO (Società Italiana di Ortodonzia).