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Interpretare e guarire il dolore degli anziani: si conclude nel trevigiano il Progetto ‘Come’

I geriatri e gli altri specialisti che si occupano di pazienti anziani oggi in aula per un corso che spiega, secondo le regole della “comunicazione efficace”, come dialogare con i pazienti, per diagnosticare e curare correttamente le patologie dolorose. Il Progetto ‘Come’ insegna ai medici a decifrare descrizioni confuse del sintomo doloroso, a capire la sofferenza nascosta dietro una disfunzione motoria apparentemente banale, a interpretare le parole di anziani affetti da alterazioni cognitive, ma anche a far comprendere al proprio paziente modi, tempi ed efficacia della terapia consigliata. Gli specialisti che si occupano di pazienti della terza età si riuniscono oggi a Mogliano Veneto, presso l’Hotel Villa Braida, in via Bonisiolo 16/B. L’iniziativa, dal carattere particolarmente innovativo e con un marcato sfondo etico-sociale, si svolge sotto l’egida della Sigg (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria) con il sostegno incondizionato di Grünenthal Italia. Ad oggi ha già toccato 12 città italiane, coinvolgendo oltre 500 specialisti: l’appuntamento nel Veneto è la tappa conclusiva del Progetto, che affronta e risolve uno dei punti più critici nel rapporto con pazienti in età avanzata, cioè la difficoltà che la maggior parte degli anziani incontra nel rappresentare al medico le proprie sofferenze e anche nel comprendere e attenersi alla terapia. Il problema è estremamente diffuso: l’80% degli ultrasessantacinquenni soffre di dolore e l’Italia è la seconda nazione più anziana d’Europa.

‘Come’ è un progetto itinerante basato sull’interattività delle sessioni di formazione, rivolte a tutti gli specialisti che si occupano di pazienti geriatrici: partito da Brescia lo scorso 26 maggio, ha attraversato il Paese per un totale di 13 tappe.

Il focus sulla comunicazione efficace – spiega il dottor Alberto Cester, direttore del Dipartimento di Geriatria, Lungodegenza e Riabilitazione dell’Ausl 13 del Veneto, che è il Responsabile Scientifico della tappa trevigiana del Progetto ‘Come’ – è una prospettiva molto innovativa nella quale affrontare il dolore geriatrico, che è di per sé una condizione notevolmente complessa. La comunicazione mi pare un mezzo promettente per il contrasto del dolore nei pazienti anziani, ma trattandosi di una tecnica specifica necessita di untraining adeguato, perché le capacità comunicative e relazionali possono essere una dote innata solo in una minoranza degli specialisti: tutti gli altri hanno bisogno di lavorare su queste capacità per affinarle, il che costituisce uno degli obiettivi della nostra campagna di formazione. Sottolineerei che rientra tra le capacità relazionali non solo la cura del rapporto con il paziente e i suoi familiari, ma anche l’abilità nel lavoro di equipe, arma fondamentale per la gestione di un problema complesso qual è il dolore geriatrico. Complessità sulla quale si fonda anche l’interesse del secondo risvolto del Progetto ‘Come’, ossia l’approfondimento farmacologico: il paziente della terza età, sovente sottoposto a politerapie, va trattato, dal punto di vista della terapia farmacologica, con attenzione particolare e con il necessario ricorso ai prodotti più all’avanguardia. Mi preme infine sottolineare –conclude il dottor Cester – l’importanza fondamentale della raccolta precisa e sistematica, da parte degli specialisti, di tutti i dati inerenti il dolore dei nostri pazienti”.

Il dottor Cester sarà affiancato, nell’appuntamento odierno, dal dottor Massimo Calabrò, direttore dell’Unità Operativa di Geriatria, Lungodegenza e Servizio Assistenza Domiciliare del Presidio Ospedaliero Montebelluna di Treviso, mentre gli aspetti farmacologici del trattamento del dolore nei pazienti della terza età – che costituiscono, insieme alla comunicazione efficace, uno dei temi centrali degli incontri del Progetto ‘Come’ – saranno affrontati dal professor Filippo Caraci, docente di Psicofarmacologia dell’Università di Catania.