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Influenza stagionale: l’importanza di essere vaccinati

L’obiettivo minimo del Ministero della Salute è tutelare il 75% dei soggetti a rischio

tosseAnche quest’anno il Ministero della Salute ha emanato la Circolare annuale con le raccomandazioni e le indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza stagionale. L’obiettivo minimo è vaccinare il 75% degli ultra sessantacinquenni e dei gruppi a rischio di tutte le età. 

L’influenza – dichiara Giuseppe Di Mauro, presidente SIPPS – è una delle malattie più comuni nel mondo e, al tempo stesso, rappresenta una potenziale minaccia di pandemia. E’ un grave problema che affligge la Sanità Pubblica a causa della ubiquità, contagiosità e variabilità antigenica dei virus influenzali, oltre all’esistenza di serbatoi animali e delle possibili gravi complicanze. Siamo convinti che la vaccinazione antinfluenzale rappresenti il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze. Tengo inoltre a sottolineare l’efficacia dei vaccini antinfluenzali: la loro composizione viene infatti aggiornata ogni anno”.

I dati forniti dal sistema di rilevazione INFLUNET, attivo dal 1999, mostrano un’incidenza media di periodo pari a 3,5 casi per 1.000 per settimana, per tutta la popolazione e rilevano, per le settimane di picco dell’epidemia influenzale, incidenze variabili da 5 a 14 casi per 1.000. 

Il vaccino antinfluenzale è indicato nel periodo che va da metà ottobre a fine dicembre, per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni. Tuttavia, la vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano la malattia e ai soggetti che hanno un’età superiore ai 65 anni. La protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l’inoculazione e prosegue per un periodo di sei-otto mesi, per poi declinare. Per questo motivo è necessario rivaccinarsi ogni anno.

I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi: non possono, dunque, essere responsabili di infezioni da virus influenzali. “La vaccinazione – afferma Luciano Nicolosi, responsabile Gruppo di Lavoro Vaccini e Vaccinazioni SIPPS – oltre ad una protezione soggettiva garantisce la salvaguardia di quanti sono a contatto con il vaccinato (“protezione di gregge”), impedendo in tal modo la diffusione del contagio ai conviventi e contatti. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale auspica che tale vaccinazione, praticabile a partire dal 6° mese di vita, possa essere attivamente offerta a tutti i soggetti in età pediatrica a  rischio di conseguenze gravi, perché portatori di patologie croniche, in particolare dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, come indicato nella Circolare del Ministero della Salute”.